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IL ROMANISTA Il jolly col vizio del gol che ha conquistato Dunga: “E’ un gran colpo”

Bastos

(A.F. Ferrari) Un altro jolly per Rudi Garcia. Michel Fernandes Bastos nasce a Pelotas (in Brasile) il 2 agosto 1983. Si tratta di un esterno brasiliano (con passaporto francese) dotato di un discreto fisico: 179 centimetri per 71 chili. Un esterno in tutti i sensi, dato che può ricoprire sia il ruolo di ala sia di terzino basso anche se, come molti brasiliani, la fase difensiva non è il suo forte. Garantisce però una notevole spinta in fase offesiva, dote che Garcia ha, comunque, mostrato di non disdegnare. Dopo aver iniziato a giocare nelle giovanili del Pelotas (squadra della sia città natale), nel 2001 viene notato dal Feyenoord che lo porta in Olanda dove giocherà un anno nelle giovanili della squadra di Rotterdam (la città in cui è cresciuto Kevin Strootman). Un anno dopo viene girato in prestito all’Excelsior, altra squadra della città olandese, prima di tornare in Brasile all’Atletico Paranaense che nel 2003 lo tessera a titolo definitivo. Con la squadra di Curitiba gioca dieci partite prima di essere girato in prestito al Gremio (19 presenze e 4 gol) e poi alla Figueirense (34 presenze e 10 gol).

Nel 2006 arriva poi la seconda chiamata dall’Europa. A volerlo è il Lille dove gioca per tre stagioni e dove c’è l’incontro con Rudi Garcia (stagione 2008/2009). «Non solo è un giocatore di grande livello, è anche un uomo di qualità», le parole del tecnico giallorosso che, però, lo vede più come ala che come terzino: «Io cercavo un attaccante esterno sinistro, ma che può anche giocare terzino». A dirlo, oltre all’allenatore francese, i numeri di Bastos nel campionato francese: 195 presenze e 51 gol in tre stagioni. Presenze e gol segnati con il Lille e il Lione dove approda il 14 luglio del 2009 per ben 18 milioni di euro. Il primo gol con la maglia dell’Olympique lo segna nella gara d’andata dei play-off di qualificazione per la Champions League 2009-2010 giocata contro l’Anderlecht, in un match finito 6-1 per il Lione. Dopo essere stato molto vicino alla Juventus (in Francia c’era chi dava l’operazione per fatta), il 29 gennaio del 2013 passa allo Schalke 04 con la formula del prestito per 18 mesi. Con la maglia del club di Gelsenkirchen racimola 14 presenze e 4 gol prima di passare lo scorso 2 agosto per circa 4 milioni di euro all’Al Ain, la squadra più titolata degli Emirati Arabi.

Ultima società prima della Roma dove, oltre a Garcia, ritroverà Miralem Pjanic, compagno di squadra ai tempi del Lione. «Benvenuto a Bastos: amico mio di nuovo insieme per altre grandi partite!! A Roma ti troverai molto bene», le parole del bosniaco sui social network. La storia di Bastos in nazionale è, invece, un po’ più corta. Sono 10 le presenze in maglia verdeoro e un gol. L’esordio risale al 14 novembre 2009 in amichevole contro l’Inghilterra a Doha, in Qatar. Successivamente, l’11 maggio 2010, venne incluso dal commissario tecnico, Carlos Dunga, nella lista definitiva dei 23 convocati che avrebbero preso parte ai Mondiali in Sudafrica. Il 2 giugno 2010 realizza il suo primo gol con la maglia verdeoro in un’amichevole pre-mondiale contro lo Zimbabwe, terminata 3-1 per il Brasile. Insomma, la Roma ha preso un giocatore con grande esperienza internazionale che sarà sicuramente motivato dalla possibilità di riconquistare la maglia verdeoro. Curiosità, invece, intorno al ruolo in cui verrà impiegato da Garcia, dato che, come molti esterni brasiliani, ha alcune difficoltà nella fase difensiva. Quel che è certo è che uno come Bastos, grazie alla sua duttilità, risolverà tanti problemi al tecnico francese.

Come ha confermato qualche giorno fa l’ex ct del Brasile, Dunga: «Bastos al Napoli sarebbe stato un grande colpo. È un giocatore di grande corsa e potenza, ha un grande scatto ed un tiro molto potente», le parole dell’allenatore a Radio Kiss Kiss. «Ha iniziato la sua carriera come terzino basso ma poi per le sue caratteristiche è stato spostato più in avanti – ha proseguito -. In Nazionale ricopriva il ruolo di terzino ed ha fatto molto bene». Speriamo faccia altrettanto anche nella Roma.

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