(C.Zucchelli) – Adesso tocca a loro. Ai giocatori. Alla squadra. A tutti coloro che Zeman sabato ha richiamato all’ordine («serve disciplina»). Dopo i giorni della tensione i riflettori si accendono sui calciatori. Sugli attori principali.
Su quelli comunque che salgono sul palco ogni settimana. E visto che in campo si va già domani adesso sono loro per primi che devono dare delle risposte. Alla società, ai tifosi, e all’allenatore. Ma soprattutto ai tifosi. Quelli che sono rimasti più spiazzati da tutto ciò che è successo in questa settimana. Quelli che pagano. Quelli che consentono alla ruota di continuare a girare. Tanti sono delusi, molti sono ottimisti, qualcun altro ancora è semplicemente sconcertato. La società sa che i romanisti hanno dato un’apertura di credito importante, soprattutto dopo la delusione della scorsa stagione, e anche per questo ha chiesto a tutti un maggiore impegno. I dirigenti hanno chiesto, per l’ennesima volta, impegno.Sudore. Sacrificio.
Le stesse cose che chiede Zeman. I giocatori – Totti in testa, ma questo non c’è neanche bisogno di specificarlo – hanno assicurato di essere pronti a dare il massimo per (e con) questo allenatore, anche se ci sono differenze tra chi è sempre stato schierato col boemo e chi invece, qualche dubbio lo ha avanzato, e hanno assicurato ai dirigenti che le incomprensioni col tecnico e col suo staff sono e saranno messe da parte da qui a giugno per raggiungere due minimi obiettivi: qualificazione europea e finale di Coppa Italia. Poi, a fine stagione, verrà il tempo dei giudizi. Per tutti. Calciatori “in primis”, ovviamente, ma anche tecnico e dirigenti. Perché, come ha giustamente detto Perrotta, «siamo tutti sotto osservazione».