(S. Carina) – «Un punto di ripartenza». La Roma e Di Francesco si rimettono in moto. Quattro gol al Frosinone per provare a cancellare il recente passato. Senza però dimenticarlo: «Nell’intervallo ai ragazzi ho parlato di un nuovo inizio, di fare come se fosse la prima di campionato. Bisogna ripartire con questa mentalità, col desiderio di fare quello che sappiamo, ma anche con l’intensità, con l’anima messa in campo. Ora sembra tutto facile ma non è mai facile vincere in Serie A contro qualsiasi squadra». Per qualche ora, Eusebio allontana i fantasmi che avevano iniziato ad aleggiare sulla sua panchina ma è consapevole che già sabato, con il derby, ci sarà una nuova verifica. Stavolta molto più probante: «Non abbiamo fatto niente ma era importante prendere i tre punti, rifare gol, non subirne e dare fiducia ai calciatori. Questo ci permetterà di affrontare la Lazio al meglio. Se sono sereno? Sempre quando si tratta del mio lavoro. Alla lunga quello che hai dentro paga». Negli ultimi giorni si è molto discusso se la squadra lo seguisse o meno. La risposta, rafforzata dal 4-0, ora è scontata: «E’ un gruppo di ragazzi per bene e sano. La prova contro il Frosinone ne è la dimostrazione anche se non siamo ancora liberi di testa. È importante mantenere un approccio e accontentarsi, stiamo rincorrendo qualcosa lasciata per strada. Ripartiamo dalle cose positive, cioè gli atteggiamenti giusti. Serve la capacità di stare corti e non fermarsi al primo errore. Si può sbagliare, ma ci deve essere il desiderio di riparare subito».
CAMBIO DI MODULO – Il 4-3-3 può attendere. Per ora si andrà avanti con il 4-2-3-1: «È un modulo che mi piace ma a patto di avere certi interpreti». E con Pastore magari risulta più naturale: «Con lui si lavora più sulla verticalità e sulla gestione della palla. Il gol? Non ne fa tanti, ma di qualità. L’ho rimesso nella posizione che predilige mettendogli accanto interpreti che possano dargli una mano». Dopo una carezza a Schick («Deve ritrovare fiducia») menzione anche per Santon: «A volte si critica prima di vedere. Sta lavorando con grande dedizione, ha guadagnato tante posizioni, conosce il campionato e dà garanzie in difesa. Ci teniamo i giocatori di esperienza come lui così come quelli di prospettiva come Luca Pellegrini che può diventare un buon giocatore continuando a lavorare con umiltà. Qui si fanno diventare tutti bravi troppo velocemente così come li si trasforma alla stessa velocità in brocchi». Con il successo sul Frosinone, si conclude anche il ritiro: «Non è stato punitivo. È servito tantissimo per ritrovare determinate situazioni. Avevamo bisogno di guardarci in faccia».