(C. Tecce) – Un tempo Mediaset deteneva il potere di orchestrare un accordo sul sistema televisivo, industriale o sportivo. Adesso, per esagerare, ha il potere di farlo fallire. Com’è accaduto con la prima – ce ne sarà una seconda – asta sui diritti tv per trasmettere la Serie A di calcio.
È un dettaglio quasi marginale in un contesto di profonde debolezze. 1) I presidenti di un campionato mediocre pretendono di supplire con gli introiti televisivi – che rappresentano in media il 60 per cento dei ricavi – all’incapacità gestionale. 2) Premium fu costruita da Berlusconi per arginare il monopolio di Sky e bloccare Rupert Murdoch sul digitale terrestre, ma la furbesca strategia s’è rivelata un salasso nei bilanci. 3) Sky Italia non può finanziare in solitario l’intero pallone italiano all’alba di anni con scarsi utili e ampi tagli al personale. E poi né l’Italia né il calcio, figuratevi, sono abituati a un mercato libero e dunque a un bando che non tenga conto, in partenza, delle esigenze di ciascuno. In passato ha funzionato così. Con risvolti penali.
Superata l’ennesima pantomima sul campionato italiano, il mediatore Infront – come annunciato e auspicato dal capo Luigi De Siervo – prepara un’altra asta. II metodo più accreditato è lo spezzatino: tre pacchetti di partite divise per fasce orarie. Per esempio: gli anticipi del sabato pomeriggio con il posticipo della domenica sera da vendere in un pacchetto. E poi altri due pacchetti per un valore complessivo di un miliardo di euro. Siccome è Sky Italia l’unica a mostrare il denaro, al prossimo tentativ oci sarà l’ingresso in coppia di Vivendi (Telecom) e Mediaset. Vincent Bolloré e la famiglia Berlusconi litigano da un anno, ma più si litiga e più si perdono soldi.
C’è un contorno dello spezzatino che va descritto con educazione per non sconvolgere il telespettatore pagante: con tre pacchetti “orari”, non acquistabili insieme da un’unica emittente, ci vorranno due abbonamenti per guardare le 38 partite stagionali di Juve o Roma. A Premium (Vive ndi) e Sky Italia non piace lo spezzatino? Allora sarà la Lega Calcio a produrre e promuovere l’intera Serie A con un canale che si chiama Lega Calcio irradiato poi sul satellite di Sky Italia o sul digitale di Premium o sulla piattaforma di Telecom. E i tifosi? Comodi sul divano, ma col portafogli lì vicino.
Fonte: IlFattoQuotidiano