Primavera del 2009, Adriano Galliani partorisce l’idea: al Milan serve Edin Dzeko. Come convincerlo? L’ad rossonero prende carta e penna e comincia a scrivere una ‘lettera d’amore’ al bosniaco, confessando che avrebbe fatto di tutto l’estate successiva per portarlo via dal Wolfsburg. Per condire il corteggiamento Galliani accompagna la lettera con un dono che scioglie Edin: la maglia rossonera di Ronaldinho, un Pallone d’oro, un modo elegante per dirgli «vorrei che tu facessi coppia con lui».
È l’antefatto di una storia d’amore che non s’è mai consumata e che è arrivata a tanto così dal sì, scrive la Gazzetta dello Sport. La lettera e la maglia arrivano prima del viaggio a Sarajevo svelato da Galliani qualche settimana fa: «Rimasi chiuso tre giorni in hotel per portarlo al Milan». Con un particolare in più: in quell’estate lì, 2009, durante quei tre giorni lì, la penna di Galliani di cui sopra era stata usata dallo stesso Dzeko per firmare l’accordo con il Milan. Si era andati oltre la chiacchiera, insomma: accordo fatto, Silvio Berlusconi convinto all’investimento, solo che il Wolfsburg appena diventato campione di Germania all’ultimo momento cambiò idea e non se la sentì di chiudere l’affare. Fine dei giochi.
Chissà se stasera Dzeko ripenserà a quel regalo di Galliani. Più facile che i suoi pensieri siano solo per la Roma e l’Olimpico, uno stadio che quest’anno per lui fa rima molto spesso con gol: Edin ha segnato in 6 delle 7 partite casalinghe dei giallorossi. Quando lui segna la Roma vince.