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IL MESSAGGERO Rizzoli è difeso ma in Brasile c’è il rischio di un altro flop

Polemica Rizzoli

Il giorno dopo, puntuale, è arrivata la difesa d’ufficio dei vertici Aia per Nicola Rizzoli, l’arbitro che domenica a Reggio Emilia, tra sì, no e nì, ha impiegato cinque minuti a prendere una decisione arbitrale. Ma in realtà, Nicchi e Braschi (più il primo, il vero designatore, che il secondo) tanto contenti non sono del loro miglior arbitro. Non per la decisione presa (alla fine giusta) quanto dei tempi e dei modi in cui questa è arrivata. Troppo tempo per decidere se il rigore c’era o non c’era; troppi intensi i colloqui con i giocatori per sapere quello che Rizzoli già doveva sapere.

Un’immagine di scarsa personalità, quella data da Rizzoli sui circuiti mediatici internazionali (si gioca alle 12,30 proprio per conquistare mercati televisivi lontani) che all’Aia, con i mondiali alle porte, non è piaciuta. Perché Rizzoli è il rappresentante italiano in Brasile, perchè Rizzoli va tenuto in naftalina da”gogne mediatiche“ e perchè Rizzoli, caratterialmente, dimostra di soffrire le pressioni. Con Rizzoli al mondiale, d’altronde, Nicchi si gioca tanto, se non tutto. Non va dimenticato, infatti che l’Italia all’ultima edizione ha fatto una pessima figura, per via dell’errore della coppia Ayroldi-Rosetti, che non videro un gol in fuorigioco di Tevez in Argentina-Messico. Errore che costò l’esclusione del terna italiana dalla competizione, mai accaduto prima. Ripetere la stessa situazione quattro anni dopo, sarebbe dunque deleterio. Di una cosa Rizzoli, però, può stare tranquillo: al mondiale non ci saranno gli arbitri di porta ad aiutarlo a sbagliare, così come ha fatto lo scarso Peruzzo domenica scorsa.

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