(A.Pugliese) Non c’è un allarme rosso, ma una situazione di grande attenzione quella sì. Perché ci saranno quasi 30.000 persone che non potranno andare allo stadio a causa della chiusura delle due curve e dei distinti sud e perché di fronte c’è una rivale storica per la tifoseria giallorossa come l’Inter (anche se le presenze nerazzurre rischiano di essere al minimo storico, in tutto meno di un migliaio).
L’apparato di sicurezza dell’Olimpico sarà però di quelli da big match, con uno spiegamento di forze dell’ordine e di steward come se fossero presenti almeno 50 mila spettatori. In realtà, invece, la Roma spera di arrivare a circa 20 mila presenze, quello è l’obiettivo, considerando che a ieri i biglietti venduti erano poco più di 13 mila (a cui vanno aggiunti gli abbonati di tribuna Tevere e della Monte Mario).
Protesta e contatti L’allarme, dunque, è nato giovedì, quando davanti a Trigoria è stato esposto uno striscione («Tutti allo stadio») che faceva da presagio a un’adunata giallorossa. L’apertura dei cancelli sarà alle 18.45 e le zone da presidiare saranno sempre le stesse, quelle intorno all’impianto, tra la Farnesina, la «palla» e l’obelisco del Foro Italico e i palazzi del Coni. Proprio lì, ad esempio, contro la Sampdoria vennero messi alcuni striscioni di protesta per la chiusura delle due Curve (e a proposito di proteste, questa mattina alle ore 11 circa un centinaio di supporter giallorossi manderanno in scena la loro a via Allegri, sotto il palazzo della Figc, contro i presunti favori arbitrali alla Juventus).
Pericoli di contatto tra le due tifoserie invece non ce ne dovrebbero essere, visto anche lo scarso numero di presenze (circa 400) tra quella organizzata interista.Certo, c’è sempre il timore da parte delle forze dell’ordine di qualche infiltrato della Lazio, la cui tifoseria è gemellata con quella dell’Inter, ma in linea di massima la spia rossa non si è accesa. Almeno per ora.