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IL ROMANISTA Difesa bunker, attacco in decollo

Benatia

(A. F. Ferrari) «Più cattiveria sotto porta». Rudi Garcia l’ha ripetuto spesso in questa stagione, specialmente nelle ultime partite, perché è su questo che la squadra «dovrà lavorare» per cercare di agguantare la Juventus di Antonio Conte. La Roma non ha nessuna intenzione di mollare ma per evitare frenate sgradite avrà bisogno di più incisività davanti ai portieri avversari. Anche sabato sera contro il Bologna la squadra giallorossa ha rischiato: «Abbiamo avuto tante occasioni ma non abbiamo concretizzato». Una piccolo difetto in un ingranaggio quasi perfetto che da inizio stagione sta raccogliendo punti e record. Sì, con il Bologna la Roma l’ha “scampata” (anche grazie a Lazaros, che all’ultimo minuto di testa ha graziato De Sanctis) ma ora non si può più sbagliare.

La squadra giallorossa non si può più permettere partite come quella contro il Sassuolo, il Cagliari o la Lazio. Ora arriva il bello e la Roma deve rispondere presente. Lo deve fare lì davanti, con i suoi attaccanti. Sia con quelli, come Gervinho e Destro, a cui (numeri alla mano) non si può rimproverare quasi nulla, sia col nuovo arrivato Bastos, sia con quelli, come Florenzi e Ljajic, che dal punto di vista realizzativo ultimamente hanno un po’ “frenato”. I primi a saperlo sono i diretti interessati come il serbo che, dopo la gara contro il Bologna, è stato chiaro: «Potevo fare meglio, specie per i gol. Spero che arriveranno». Una mancanza che, per ora, la squadra ha comunque compensato grazie a un’ottima difesa e mandando in gol ben 14 giocatori (ultimo dei quali Nainggolan). Non una novità, comunque, per Rudi Garcia che nelle sue squadre ha sempre avuto un’equa distribuzione dei gol. Sicuramente una dote, vista l’imprevedibilità negli attacchi, ma allo stesso tempo un dato che evidenzia una lacuna: la mancanza di un uomo in doppia cifra. Destro è il miglior realizzatore con 6 reti, tante in proporzione ai minuti giocati. Ma si può fare meglio, come evidenziato anche dal tecnico francese che ha chiesto «più continuità» all’attaccante di Ascoli Piceno (dove era ieri per assistere al debutto del papà Flavio sulla panchina dei bianconeri). A seguire, a quota 5 gol, Benatia, Florenzi, Strootman, Gervinho, Ljajic e Totti, che tra qualche giorno tornerà a disposizione. Insomma, la Roma ha bisogno di essere più concreta lì davanti anche perchè dietro è quasi perfetta. La squadra di Garcia dal punto di vista difensivo è una delle migliori in Europa.

Contro il Bologna la porta è rimasta inviolata per la sedicesima volta in questa stagione: un primato assoluto nei primi cinque campionati europei. Sono, invece, solo 11 i gol subiti (l’ultimo il 26 gennaio contro il Verona), meglio della Roma solo il Bayern Monaco di Guardiola con 9 (ma con due gare in meno). Un grande merito di Garcia che ha dovuto far fronte anche alle assenze di Balzaretti (fuori dal 10 novembre), Dodò (assente da metà gennaio), Maicon (infortunatosi con la Sampdoria sia all’andata sia al ritorno) e a Bologna pure Torosidis. Infortuni che hanno messo a dura prova la difesa, soprattutto sabato sera. Prove che la Roma ha superato con ampia sufficenza. Ma non è finita, anche contro l’Inter il tecnico giallorosso sarà costretto a reinventare le fasce. Ecco perché un gol in più, ogni tanto, non guasterebbe.

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