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IL ROMANISTA Tante opzioni in più per Garcia

Conferenza Garica

(D. Giannini) Un turbinio di acquisti. Nel mercato di gennaio Walter Sabatini ha portato nella Capitale alcuni dei migliori under 20 in circolazione. Insomma, il ds giallorosso e la Roma hanno messo le basi per restare ai vertici per almeno un decennio. Attenzione, restare. Ovvero confermarsi. Perché la Roma al vertice ci è arrivata già quest’anno. È stata davanti a tutti per un terzo di campionato, adesso è lì attaccata ai polpacci della Juve, ma soprattutto ha dato un segnale di non volersi accontentare del secondo posto in questo campionato con gli acquisti del presente e non quelli del futuro. Ma come è cambiata la Roma dal punto di vista tecnico? Quali sono le alternative in più che ha Garcia rispetto all’esordio in campionato a fine agosto?

Il riferimento alla prima partita non è casuale, perché in quella occasione non era a disposizione Kevin Strootman. Al suo posto giocò Michael Bradley. Grande professionista, al quale va il ringraziamento di tutti per quanto fatto nel tempo passato in giallorosso, compreso naturalmente il gol vittoria a Udine senza il quale non ci sarebbe stata la serie record di 10 vittorie. Ora invece di Bradley c’è Nainggolan. Altro peso specifico, come fatto vedere dall’impatto immediato che ha avuto l’ex Cagliari. Insomma, non tre centrocampisti titolari e un’ottima riserva, ma quattro titolari a tutti gli effetti. Se ne va anche Marquinho che però in questa stagione aveva lasciato davvero pochi segni .

Sulla fascia sinistra, anche se giocatore completamente diverso, è arrivato Bastos. L’esterno d’attacco di piede sinistro che mancava, come detto da Garcia. Che numericamente prende il posto di Borriello, che sempre mancino era ma prima punta. Bastos, come spiegato da lui stesso e dal tecnico, ha il pregio di poter fare all’occorrenza anche l’esterno di difesa. Ovvero sulla carta per dare il cambio a Dodò, visto il lungo stop di Balzaretti. Ma il brasiliano si è fermato anche lui e quindi ora Bastos è pronto a dare il cambio a Torosidis che ha dimostrato di starci alla grande anche in una Roma da primato. E forse se alla fine Romagnoli è rimasto, è perché può essere più adatto nell’emergenza a fare l’esterno. Non è il suo ruolo, ma nelle giovanili a sinistra in difesa ci ha giocato e potrebbe adattarcisi. Romagnoli resta però il quarto centrale di una Roma che finora ha avuto nei titolari due mostri di solidità. Benatia e Castan super, che hanno inevitabilmente ridotto al minimo i minuti a disposizione di Burdisso. Che ha scelto di andarsene per provare a prendersi il Mondiale.

Al suo posto ecco Toloi che Sabatini seguiva da una vita. Ventitré anni compiuti da poco, nove in meno di Burdisso eppure non un investimento sul futuro, ma sul presente. Perché si spera che nel giro di poco tempo Toloi possa essere quello che Nainggolan è stato da subito per il centrocampo, un altro titolare. Quello che sta diventando tutta la Roma: non più quelli che vanno in campo e le riserve, ma tanti titolari. La strada per il successo passa anche da questo.

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