(A. Angeloni) – Giocatore e uomo di palazzo. Strano ma vero, così è (diventato) Simone Perrotta. In Figc fa il consigliere, a Trigoria resta un leader e ogni tanto va in campo facendo il suo e pure di più. Una doppia vita, prima di appendere le scarpette al chiodo. Classe ’77, ma l’energia è quella di un bambino.
ROMANISTI IN FIGC – In Figc ieri ha incontrato i vecchi amici, su tutti Damiano Tommasi leader dei calciatori e l’attuale presidente del Coni Giovanni Malagò. Baci, abbracci, sorrisi, soprattutto quando l’attuale numero uno dello sport italiano ha ricevuto in omaggio da Giancarlo Abete la maglia azzurra numero 10, con scritto sopra, appunto, Malagò. «C’è solo un problema, devo chiedere a Totti se la posso mettere», ha scherzato Malagò, noto tifoso romanista, lasciando la Figc. «Se lo vedo bene in Nazionale? Io Totti lo vedo bene sempre e dappertutto», ha aggiunto il presidente del Coni, noto tifoso della Roma.
PERROTTA DOPPIO RUOLO – Perrotta adesso si sente importante su tutti i fronti e non fa altro che ripetere, come ieri fuori dal portone della Figc, come a Trigoria si respiri tutta un’altra aria. Che adesso si fanno cose normali, che la squadra è più logica in campo.Insomma, Zeman è stato un incubo per lui. Già la scorsa estate la Roma ha fatto di tutto per farlo andare via, facendogli capire che non c’era più spazio.Simone, forse di un contratto, ha scelto di accontentare se stesso e non chi lo invitava a fare altre scelte, restando incollato a quel posto a Trigoria che difende dal 2004.
SIMONE VERSO IL FRIULI – I leader non si abbandonano e lui si sentiva di poter dare ancora tanto, non solo nello spogliatoio. Sei volte è stato impiegato da Zeman, mai una volta da titolare: una rete a Siena. Forse uno dei momenti più emozionanti sotto la guida del boemo, quando dopo il gol al Franchi, Simone ha cominciato a correre verso lo spicchio dei tifosi giallorossi, inseguito da tutti i compagni di squadra. Sotto la guida Andreazzoli, due sono le presenze: una a Bergamo, quando in un quarto d’ora ha fatto espellere Contini e ha partecipato attivamente alla difesa del risultato (3-2) e domenica contro il Genoa, spiccioli finali con gol su assist di Totti, come ai vecchi tempi. A Udine si gioca la chance di partire per la prima volta da titolare. «Ci aspetta partita difficile ma andiamo convinti di fare bene. Se giocherò dall’inizio? Non lo so e non mi interessa», ammette Perrotta al termine del Consiglio Figc.