Un’ora e quaranta, un gesto di stizza, celato dai suoi avvocati, Antonio Conte e Zuccheretti, che con Katia De Nicola difendono l’esterno di proprietà della Roma. Un gesto che è il segno di chi non riesce a credere a quello che gli sta succedendo. Salernitana-Bari, per la Procura federale, è un illecito conclamato, il deferimento è una conseguenza. Lui,Stefano Guberti, già condannato a tre anni per Bari-Sampdoria 0-1 (ora il Tnas sta riesaminando l’intero caso) ci sta dentro. Ci sta (o ce lo hanno messo) i suoi ex compagni che, agli 007 di Palazzi o ai magistrati di Bari, hanno raccontato: «Guberti alla presenza di tutti, chiamò Fusco per la conferma dell’accordo. (…) Il giorno dopo distrusse il telefonino, bagnandolo in piscina e gettandolo nel cassonetto davanti all’albergo» ha detto Andrea Masiello il 10 luglio in Figc; «Per De Vezze e Guberti i soldi erano pochi» rivelò a ottobre Esposito; «Il giorno della partita De Vezze e Guberti si sentirono al telefono con Fusco (capitano della Salernitana, interrogato oggi, ndr) per accordarsi sulla cifra» circostanziò Lanzafame l’8 agosto a Bari. Fatti che Guberti avrebbe negato, e sui quali ci sarebbero interrogativi e incongruenze che devono essere approfonditi. Poco, è stato, Bellomo, ma lui (già archiviato a Bari) viene scagionato dai protagonisti di questa storia.
Fonte: Corriere Dello Sport