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Vallone (coordinatore reparto scouting As Roma): “Guardiamo più di 600 partite all’anno. Monchi supervisiona e organizza tutte le fasi”

Francesco Vallone, coordinatore del reparto scouting della AS Roma, ha parlato del sistema per scoprire giovani talenti all’interno di Trigoria con a capo il nuovo ds giallorosso Ramon Monchi. Queste le sue parole.

Quante persone lavorano nello scouting della Roma e quali sono i loro profili?

“E’ il direttore sportivo Monchi in primo luogo che supervisiona ed organizza tutte le fasi dello sviluppo del canale di scouting. Lui solitamente ha un rapporto diretto con gli scout, rapporti mensili o settimanali via mail o per telefono. Oggi la struttura conta più di nove persone, oltre ad un coordinatore. Per le giovanili invece abbiamo due coordinatori ed uno scout per ogni regione seguita”.

Essendo uno dei migliori nel suo settore, qual è la caratteristica più importante di Monchi?

“La personalità, la chiarezza e la precisione assoluta delle sue richieste. Ha una metodologia precisa ed i suoi obiettivi sono sempre molto chiari su quali sono i tempi, le zone geografiche da osservare e quali sono i profili richiesti. A quel punto dunque abbiamo la possibilità di accelerare il lavoro di tutto il reparto”.

Quante partite guarda, a stagione, uno scout giallorosso?

“Non possiamo dare una risposta precisa. Sappiamo semplicemente che un certo numero di partite viste ogni giorno ci aiuta a tenere alta l’attenzione verso i dettagli. Oltre un certo limite l’attenzione si abbassa. Sappiamo anche che alternare un lavoro di osservazione allo stadio e davanti allo schermo ci permette di tenere alto il livello di attenzione sui dettagli. In totale però, possiamo stimare una media superiore a 600 partite l’anno per ogni scout. Questo vuol dire che si vedono oltre 15’000 giocatori, si deve avere dunque una grande memoria”.

Come sono utilizzati gli strumenti informatici? I video e i dati hanno cambiato il modo di fare scouting negli ultimi anni?

“Sì,  il metodo di fare scouting nel corso del tempo è cambiato. Oggi questi sistemi permettono a chiunque di vedere qualsiasi cosa. Ciò ha aumentato la concorrenza ed è per questo che bisogna avere la migliore organizzazione possibile per arrivare primi. Come in ogni settore dunque sono le capacità che differenziano il livello dei club”.

Fonte: lepoint.fr

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