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Corriere della Sera Cori, canti, lacrime per il Totti day. E Spalletti se ne va

25 stagioni, 785 presenze e 307 gol (618/250 in serie A; 59/18 in Coppa Italia; 103/38 nelle Coppe europee; 5/1 in Supercoppa italiana). Sarà l’ultima volta che Totti «potrà vestire» quella maglia che da sempre è la più venduta e che lo sarà anche l’anno prossimo, visto che è in produzione. La maglia «nuova» verrà vestita oggi da tutta la squadra.
L’Olimpico è sold out da settimane.

Il Genoa, per bocca del suo allenatore Ivan Juric, ha promesso battaglia: «Del Totti-day non me ne frega niente, andiamo a fare la nostra partita». La Roma – scrive il Corriere della Seradeve vincere per essere sicura del secondo posto e del passaggio diretto in Champions. È una partita da 30 milioni, ma i tifosi giallorossi pensano al sentimento e non (solo) alla finanza. Il presidente Jim Pallotta sarà presente e, nei prossimi giorni, incontrerà Totti e Spalletti.

Al tecnico sono bastati pochi secondi per descrivere le qualità di Totti che ha conosciuto nelle due panchine romaniste: «Il pensiero che mi lega a lui è quello della qualità del giocatore, della personalità. Sul campo, lui, vede le cose prima».
Ben più lungo e articolato è il ritratto di quello che al tecnico di Certaldo è piaciuto meno: «Qui siamo colpevoli tutti: abbiamo creato questo calciatore capace di tutto perché è Totti. In qualche qualità, però, dovrebbe fare conoscenze più approfondite. Essere leader vuole dire donarsi agli altri e lui l’ha anche fatto, ma agli altri non è arrivato. La Roma deve vincere, non ci si deve accontentare se ha vinto Totti. Lui da solo non basta. Qui ci troviamo a dire sempre le stesse cose, cioè che la Roma non ha vinto niente e su questo ci sta anche quello che ha fatto lui. Un anno sbagliò 6 rigori di fila e tutte le volte un giornale titolò con una sua frase: “Il prossimo lo tiro io”. Secondo me un giocatore che sbaglia tre calci di rigore, anche se si chiama Totti, dovrebbe ragionarci. Poi l’allenatore sono io e parlo con gli altri e dico: non è che lo potete tirare voi? E loro: no, se si avvicina Francesco lo tira lui. Se avevamo segnato due rigori in più, magari i punti erano diversi». In quella stagione (2006-2007) Totti segnò 32 gol stagionali, la Roma vinse la Coppa Italia e in campionato finì seconda a -22 dall’Inter. Per la cronaca, un solo rigore sbagliato da Totti costò punti: quello in Roma-Ascoli 2-2. La Roma, insomma, sarebbe finita a -20 dall’Inter.

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