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IL MESSAGGERO Tor di Valle, i paletti del Campidoglio

Tor di Valle
Tor di Valle

(S.Canettieri) – I dubbi della giunta capitolina sul progetto del nuovo stadio a Tor di Valle saranno messi nero su bianco. Dopo le critiche dell’assessore Guido Improta (per la mancanza di collegamenti nella zona), di Legambiente («E’ un ecomostro») e di Italia Nostra, l’operazione edilizia del costruttore Luca Parnasi è stata oggetto di un cabina di regia ad hoc. Seduti intorno a un tavolo tutti gli assessori interessati. A partire da Giovanni Caudo (Urbanistica), Guido Improta, Paolo Masini (Lavori pubblici), Luca Pancalli (Sport) e Marta Leonori (Attività produttive). Cosa hanno deciso? Che al momento il progetto non ha i requisiti di pubblica utilità che il Campidoglio pretende, anche se non c’è alcuna pregiudiziale all’impianto sportivo in sé. Il problema riguarda il contorno (si fa per dire): 960mila metri cubi di cemento da destinare a uffici e strutture turistico-alberghiere. E poi ci sono i temi, non proprio secondari, legati ai trasporti e all’impatto ambientale dell’opera. Ecco perché prima della conferenza dei servizi fissata per giovedì prossimo la giunta si riunirà per scrivere tutte le prescrizioni all’opera. Senza le quali non ci sono i presupposti di pubblica utilità.

L’AFFONDO Nel dibattito è entrata anche Lorenza Bonaccorsi, presidente regionale del Pd e parlamentare turbo-renziana. Che ha detto: «La proprietà della nuova struttura sia in capo alla Roma e non ai suoi soci oppure all’impresa costruttrice». E poi ha concluso: «Non sarebbe comprensibile autorizzare una struttura del genere per darla a un semplice privato»

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