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IL ROMANISTA Morgan, l’orgoglio del pirata

M. De Sanctis
M. De Sanctis

(D. Giannini) – Se fosse un film, ci starebbe alla perfezione una dissolvenza. Un salto temporale di 8 mesi. Dal 21 agosto a oggi, o meglio a sabato scorso. Il protagonista è sempre lui, Morgan De Sanctis. L’ultima immagine che abbiamo del pirata giallorosso è quella del girotondo romanista al fischio finale del Franchi. Tanti volti sorridenti e in mezzo al cerchio proprio De Sanctis, il più scatenato di tutti con il video che ha fatto il giro del web, come l’aveva fatta la sua esultanza sotto il settore dei tifosi romanisti a Udine. E la memoria corre alla fine di agosto quando invece c’erano tanti musi lunghi, pochi motivi per sorridere, ma anche tanta voglia di riscatto.

Quella di tutta la Roma, di chi c’era negli anni passati, ma anche di chi era appena arrivato. Come il nuovo portiere giallorosso che nel giorno dell’Open Day non ebbe la minima esitazione a fare una promessa importante: «Colgo l’occasione per ringraziare questo splendido pubblico. Rialzerete la testa – la sue parole di quel giorno -. Saremo noi in mezzo al campo a rappresentarvi con orgoglio. Statene certi, forza Roma». Si era capito già in quel momento il valore aggiunto rappresentato dall’arrivo di De Sanctis, forse si poteva già capire che era davvero scattato qualcosa, la scintilla che avrebbe dato il via all’incendio inarrestabile che è stata la Roma di questa stagione meravigliosa. La squadra degli 82 (per ora) punti era già nata. La testa è stata rialzata, non potrebbe essere più alta, orgogliosi dello spettacolo messo in campo giorno dopo giorno.

Orgogliosi della squadra che ha mandato in gol un numero infinito di giocatori, orgogliosi delle 25 vittorie, orgogliosi di una difesa che ha subito appena 19 gol. Nessuno ha fatto meglio nei campionati che contano. In Inghilterra il Liverpool capolista ne ha subiti 44 e il Chelsea 26. In Spagna l’Atletico Madrid ne ha presi 22, in Germania il Bayern campione d’Europa e stradominatore della Bundesliga ne ha incassati 20. E qui si ritorna a De Sanctis. Perché se è vero che i meriti vanno divisi tra tutti quanti, se è vero che si difende in 11, se è vero che si comincia a difendere dagli attaccanti, se è vero che la Roma ha scoperto una coppia fenomenale come quella composta da Benatia e Castan, se è vero tutto questo, è vero anche che poi a chiudere la porta da eventuali spifferi c’è lui, il Pirata Morgan. O Super Fly, che come soprannome gli piace anche di più.

Come disse in un’intervista di qualche tempo fa al “Romanista” nella quale spiegava anche che «Il tifoso della Roma per me appena arrivato lo ha dimostrato già lì, nel momento più delicato. Non pensavo di parlare in quell’occasione, ma è successo, mi è venuto. Certo questa striscia non ce l’aspettavamo, ma che sputavamo sangue, io lo sapevo. E questo ho detto. Quel giorno è stato importante». Quel giorno era il 21 agosto, era il giorno dell’Open Day. Tutto è iniziato lì, forse era già iniziato, di certo non è ancora finito… Ci sono ancora 4 partite da giocare. C’è il Milan, che Morgan in carriera ha affrontato 19 volte, come le reti subite quest’anno in campionato. Poche e che devono restare poche. Perché se davvero la Juve vuole prendersi questo scudetto, dovrà soffrire fino alla fine…

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