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AS ROMA Candela: “Ai giallorossi manca un Batistuta per vincere il titolo”

Vincent Candela
L’ex giallorosso Campione d’Italia nel 2000/2001 Vincent Candela ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato anche della Roma:

Vincent, mancano poco meno di 100 giorni al Mondiale, come vedi l’Italia di Prandelli?

“A prescindere dall’infortunio di Giuseppe Rossi e dal talento non sempre costante di Balotelli, per la prima volta vedo l’Italia avvicinarsi al Mondiale in difficoltà. Solitamente gli azzurri arrivano quasi sempre alla fine di questi grandi appuntamenti (Europei e Confederations Cup), ma da tempo dico che il livello del campionato italiano si è abbassato e la squadra ne risente soprattutto nelle sue alternative. Al momento non vedo certo l’Italia tra le prime quattro del torneo, però al Mondiale può succedere di tutto, in fondo anche nel 2006 o nel 1982, l’Italia non partiva favorita. Una cosa è sicura, con il girone che ha dovrà far bene da subito”.

E il ct Prandelli? Non sembra del tutto sereno in questo momento…

“Sì, in effetti anche Prandelli lo vedo in difficoltà, c’è tanta pressione anche per questa storia del codice etico. Io personalmente non sono d’accordo su come lo sta utilizzando, non convocando chi si comporta male la domenica prima. Per me è molto più grave simulare e fare il furbo che commettere magari un gesto come quello di De Rossi, comunque da censurare. Io però De Rossi l’avrei convocato ugualmente, anche Balotelli in passato si è comportato male e non mi pare ci sia stato lo stesso trattamento. Ad esempio c’è anche Chiellini che in campo usa spesso il gioco duro, voglio vedere cosa farà Prandelli se dovesse succedere una cosa del genere prima della partenza per il Mondiale!”.

Italia quindi in difficoltà e la tua Francia che ha quasi rischiato di non andarci proprio in Brasile…

“Beh, ero allo stadio nello spareggio decisivo con l’Ucraina. Hanno rischiato molto perché i problemi sono soprattutto in difesa. Ora ci sono giocatori di talento che stanno crescendo, come ad esempio Pogba, ma in ogni caso anche la mia Francia non la vedo tra le favorite per il prossimo Mondiale. Il titolo lo vincerà una tra Brasile e Spagna, sono sicuro”.

Deschamps però ha fatto un miracolo dopo il 2-0 subito all’andata…

“Deschamps è abituato a lavorare molto sul campo, giorno per giorno, quindi anche per lui con la Nazionale, dove incontri i giocatori ogni tre mesi, diventa tutto più difficile. Però devo dire che nel match di ritorno la squadra ha dimostrato di avere grande forza e determinazione. Nessuno di loro voleva perdersi questo Mondiale, chi lo raccontava poi a Platini…”.

Da anni ormai Ribery è il giocatore simbolo, ma i francesi non lo amano tanto, come mai?

“Penso dipenda dal suo carattere, da come si propone alla gente. E poi ai tifosi francesi non è andato proprio giù il bruttissimo Mondiale del Sud Africa e la vicenda dell’ammutinamento. Per la Francia è stato davvero uno shock e forse non lo hanno ancora perdonato”.

E infatti anche sulla panchina per Blanc non è stato facile gestire il dopo Domenech…

“Sì, Blanc naturalmente lo conosco bene, ma lui in Nazionale ha vissuto davvero il periodo più difficile, bisognava ricostruire tutto dopo quello che era successo con Domenech. Lui ha avuto sicuramente poco tempo per farlo e ha pagato più dei suoi reali demeriti”.

Ora Blanc si sta rifacendo con il PSG.

“Beh, a Parigi é più facile con un PSG così forte e pieno di campioni. In Ligue 1 è tutto più semplice, vediamo cosa farà in Champions League, la società ha speso tanto perché vuole vincerla, però l’uscita dalla Coppa di lega mi ha lasciato qualche dubbio sulle possibilità della squadra”.

Ligue 1 già decisa, come la nostra Serie A: lo Scudetto alla Juve?

“Penso proprio di sì, io lo avevo detto già 4 mesi fa, dopo l’incredibile record di vittorie che aveva fatto la Roma di Garcia, la Juve era sempre lì ad un passo e sapevo che i giallorossi avrebbero rallentato prima o poi. In realtà non stanno facendo male, ma la Juve le vince tutte, così è davvero dura starle dietro. Rispetto ai bianconeri alla Roma in questo momento manca un Batistuta, come avevamo noi nel 2001”.

Il secondo posto per la Roma però sarebbe un gran risultato.

“Certo, sono contento che questa Roma arrivi seconda, finora è stata una stagione fantastica. Dopo due anni deludenti, la società ha lavorato bene e ha creato le basi giuste, sono felice che la Roma torni presto a giocare la Champions League”.

Secondo posto quindi in cassaforte?

“Beh, domenica forse c’è l’ultimo ostacolo. Se la Roma riuscirà a non perdere a Napoli è fatta. E comunque ha un discreto vantaggio e una partita da recuperare, quindi penso che in ogni caso arriverà seconda”.

Contro l’Inter è sembrata un po’ stanca, tu che pensi?

“Sì non l’ho vista bene, non mi è piaciuta, ma può succedere. Garcia ha dovuto fare i conti con tante assenze importanti, soprattutto il capitano Totti. Non c’è niente da fare, Francesco fa ancora la differenza quando è in campo. E’ il giocatore più intelligente della Serie A e anche a 38 anni non sembra in difficoltà contro chi corre sicuramente più di lui…”.

Magari la Roma ha pagato anche l’assenza del pubblico squalificato per i cori discriminatori?

“Guarda, non faccio il politico, ma è una regola assurda, tanto che hanno detto che la cambieranno! Questo non è calcio, non possono pagare tutti per poche persone, non si può impedire agli abbonati di andare allo stadio. E i giocatori sicuramente ne risentono. A me è capitata una sola volta, noi giocavamo sempre per vincere, ma non vedere e soprattutto sentire i tifosi è una sensazione molto strana e ti condiziona…”.

Fonte: goal.com

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