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CORRIERE DELLO SPORT Pronti a tifare nel nome di Francesco

Francesco Totti

(P. Di Paolo) – Quest’anno è diverso. Di solito, come si ripete sempre, il derby a Roma comincia almeno una settimana prima. Comincia nei bar, sugli autobus, per le strade. Ma quest’anno è come se non fosse mai finito:dall’infausto 26 maggio in avanti è come se fosse proseguito senza pause fino a oggi. In un bar di Testaccio, ieri, il barista ha avvisato i clienti che per i laziali il caffè costava doppio. Su piazzale di Ponte Milvio, venerdì, ho assistito alla discussione fra un ristoratore romanista e un cliente laziale: in caso di vittoria della Roma – ha detto il cliente – « sparisco per almeno una settimana. Ma vedrai che lunedì sto qua ». (…)

La distrazione dei non tifosi – quando propongono incautamente appuntamenti, uscite, passeggiate nell’orario sacro del pre-partita, della partita e del post-partita – viene punita con estrema severità, con veri e propri scatti d’ira. Eventuali amicizie tra tifosi antagonisti sono rigorosamente sospese. La vigilia è fatta per gli scongiuri, i rituali. E’ fatta per le statistiche e per gli amarcord. 1 novembre 1933, in pieno fascismo, sugli spalti c’è anche Ciano: in campo Ernesto Tomasi detto “Centopormoni” e “Pelatone volante”, nell’inedito ruolo di centravanti, è protagonista di un epico derby che finisce 5 a 0 per la Roma. E poi, te lo ricordi quel derby del ‘56 sospeso per la neve? No che non me lo ricordo! E quei quattro gol della Roma il 13 novembre 1960, con protagonista “Piedone” Pedro Manfredini? E la rete di Bruno Conti da trenta metri il 27 marzo del ‘77?

Posso, di mio, ricordare la nera stagione 1997/1998 e il glorioso 21 novembre 1999, il poker di Montella più il gol di Totti il 10 marzo 2002, la maglietta “Sei unica”, e così via. Bando ai ricordi (anche perché le ultime due stagioni, derby compresi, non mettono di buon umore) e alle probabilità. Questa nuova annata della Roma è partita con il piede giusto, riscattando subito l’infelice finale di quella passata. Si sente, da parte giallorossa, un insolito ottimismo. Forse è anche l’attesa di momenti migliori durata troppo a lungo, compressa per troppe stagioni. (…)

Questa è anche la settimana di Francesco Totti, 37 derby alle spalle – praticamente come gli anni che compirà venerdì – e 9 gol; un ventennio in Serie A da festeggiare fra poco. La sua fedeltà alla squadra, oltre ai miracoli sul campo, ne ha prodotto uno fuori, non da poco: tenere unite nell’ammirazione quattro generazioni di tifosi. I nonni, i padri, i figli e i nipoti nati negli anni Duemila, che già indossano con orgoglio la maglia numero 10. Quattro generazioni pronte a trepidare insieme allo stadio o davanti alla televisione, anche nel segno di questo capitano.

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