IL ROMANISTA Sud chiusa, oggi decide la Corte. Stagliano: “I requisiti non ci sono”

Curva Sud Roma

(D. Galli) – Il giorno è oggi. La Corte Federale deve decidere se confermare la chiusura della Curva Sud per la prima giornata del prossimo campionato, disposta dal giudice della Lega di Serie A, Gianpaolo Tosel, dopo i reiterati insulti razzisti a Balotelli. La Corte deve decidere perché un ricorso della Roma c’è stato. Non è fondato su ragioni di carattere sostanziale, perché la società fa sapere di non rinnegare il comunicato post buu, bensì su rilievi di natura squisitamente legale. La Roma, in sostanza, contesta la sproporzione della pena. Viene ritenuta eccessiva. Miracoli comunque non sono attesi, il provvedimento di primo grado non dovrebbe essere ribaltato.

Accade tutto in 180 minuti. Il 12 maggio si gioca MilanRoma. Nel mirino dei romanisti finisce un avversario storico di parecchie tifoserie italiane, quel Mario Balotelli che in Inghilterra finiva spesso sulle pagine dei tabloid e che anche in Italia ha fatto scrivere e parlare parecchio di sé. Non è amato dalla curva giallorossa, che a San Siro lo bersaglia di buu. Secondo il comunicato del giudice della Lega, che sanziona la Roma con 50 mila euro di multa e la diffida, i tifosi giallorossi hanno offeso anche altri giocatori di colore del Milan. Sarà.

La Figc deve intanto fare i conti con la rabbia del presidente della Fifa, Joseph Blatter. «Solo 50 mila euro? Sono sconvolto», dice. Le eclatanti proteste in campo di Balotelli contro lo spicchio romanista, sommate al provvedimento di Tosel, indispettiscono ulteriormente la Sud, che storicamente non è mai stata una Curva razzista. Il risultato? Il giorno di Roma-Napoli si replica. Balotelli viene offeso nuovamente. A quel punto, il giudice della Lega fa scattare la diffida e decide di chiudere la Sud per l’esordio casalingo della Roma nella stagione 2013/2014. Il club prende le distanze dall’episodio ma ricorre comunque, perché la sanzione viene ritenuta eccessiva.

Per un guru del diritto sportivo come Mario Stagliano, da un punto di vista prettamente giuridico la Roma ha ragione. Spiega il legale a “Il Romanista”: «Non ci sarebbero i requisiti per chiudere il settore, ma penso che il clima che si è creato attorno a questa vicenda, come il monito di Blatter alla Federcalcio, non consenta di sperare in un accoglimento anche solo parziale del ricorso». E quali sono questi requisiti?«Innanzitutto, quanto a consistenza erano dei cori limitati. Sono stati opera di un numero esiguo di tifosi. Io in tv non li ho sentiti. Poi manca il requisito dell’urgenza, necessario per chiudere un settore: non ci sono manifestazioni sportive immediatamente a seguire». Ma soprattutto, avverte Stagliano, c’è un precedente ancora più grave per il quale ci si è limitati a una seconda supermulta. È il caso di Atalanta-Juve. «La partita fu sospesa per otto minuti, per uno scambio di razzi tra le due tifoserie che a qualcuno ricordò Paparelli. La curva della Juve non fu squalificata, nonostante fosse sotto diffida». I bianconeri se la cavarono con un “assegno” di altri 50 mila euro. D’altronde, la giornata successiva avrebbero dovuto alzare al cielo la coppa dello Scudetto. Vuoi mettere farlo in uno stadio vuoto? È un precedente al quale la Roma può certamente appellarsi.

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