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IL MESSAGGERO La favola di Capradossi, il centrale che vale doppio

Elio Capradossi

(M. Ferretti) – Battendo la Slovacchia, l’Italia Under 17 guidata da Daniele Zoratto si è guadagnata la finale (si giocherà venerdì) del campionato europeo. Due a zero il risultato che ha condannato la nazionale padrona di casa e che per la prima volta ha promosso gli azzurrini alla finale dell’Euro 17. Il secondo gol dell’Italia è stato messo a segno dal romanista Elio Capradossi, già a bersaglio (in maniera decisiva) nella semifinale contro la Russia.

IL RUOLO Segnare due gol di fila in una competizione così importante è già una grande cosa, ma se le due reti arrivano da un difensore centrale assumono un significato ancora più importante. Capradossi, classe 1996, arrivato alla Roma nell’estate del 2010 dalla Lodigiani – dopo aver giocato con la Lazio e la Spes Artiglio – nei mesi passati è stato il titolare al centro della difesa degli Allievi Nazionali di Sandro Tovalieri, ma ha avuto anche la possibilità di giocare qualche partita con la Primavera di Alberto De Rossi. Nato a Kampala da mamma ugandese e papà italiano, Capradossi viene descritto con un difensore dai piedi raffinati, uno che non butta mai via il pallone e letale quando si tratta di andare a colpire di testa nell’area avversaria (ma ieri ha segnato con un tiro di destro). Un ragazzo di diciassettenne anni (l’ha compiuti a marzo) che in campo dimostra molto più della sua età. Compassato, elegante, Elio – che somiglia davvero molto a Juan – è uno di quei difensori centrali che non usano la sciabola ma il fioretto; uno di quelli che preferiscono la classe alla forza. Destinato, dicono dalle parti di Trigoria, ad una carriera importante se con il tempo saprà confermare le tante cose buone mostrate finora.
IL FUTURO Capradossi abita a Roma Nord ma studia all’istituto Camilli, a Ostia. Ogni mattina il papà lo accompagna a scuola, poi passa al Bernardini dove molla la borsa del figlio prima di andare al lavoro. Elio torna, insieme con gli altri ragazzi del pensionato, a Trigoria con il pulmino della società, mangia lì, si allena e a fine giornata aspetta che il papà lo passi a prendere e lo riporti a casa. Il giorno dopo stessa storia e così via. Alla Roma sono sicuri di avere tra le mani un giocatore di grandi prospettive, che in azzurro ha battuto la concorrenza dell’altro centrale romanista Arturo Calabresi. I due, a partire dai prossimi mesi, formeranno la coppia di difensori della Primavera, che ha già regalato alla prima squadra un talento come Alessio Romagnoli. Un buon precedente.
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