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UDINESE-ROMA Andreazzoli: “Ora c’è entusiasmo. De Rossi regista? Può farlo”

Andreazzoli
Aurelio Andreazzoli lo dice a bassa voce, ma si vede che gli verrebbe voglia di urlarlo al mondo intero: “Qualcosa è cambiato? Certo: si vede da come si allenano i ragazzi, le vittorie portano entusiasmo, ho fatto una serata con i nostri tifosi molto bella, l’aria che si respira fuori si respira anche dentro lo spogliatoio. La vittoria è la panacea di tutte le malattie”. Vigilia di Udinese-Roma, 28ª giornata di campionato: i giallorossi arrivano da tre successi consecutivi e ora puntano al poker, per dare la caccia al terzo posto.

CAMBIAMENTO — “Personalmente non ho fatto nulla di particolare – spiega Andreazzoli -. Ho solo insistito nel trasmettere la mia idea di calcio. Sono stato bravo a creare sinergie all’interno dello spogliatoio, della società e anche all’esterno. Mi sono accorto che c’era una dimostrazione di affetto che dipende anche dalla mia richiesta di sinergie. Io speravo di vincere anche a Genova con la Samp, e lo avremmo meritato. Avevo quasi la certezza della risposta del gruppo, non potevo esserlo sui risultati. Ho sempre detto che abbiamo una squadra forte. E se hai la partecipazione che vedo i risultati devono arrivare”.

CONFERMA — Per la panchina della Roma della prossima stagione si fanno i nomi di Allegri e Mancini ma Aurelio Andreazzoli crede di essersi guadagnato la conferma. “Il lavoro che abbiamo fatto è un lavoro buono e se mi fosse chiesto un consiglio, suggerirei Andreazzoli per il prossimo anno – dice il tecnico giallorosso in conferenza stampa – Io credo molto in me stesso ma ciò non toglie che, ferma restando questa mia sicurezza nel poter svolgere un lavoro a lungo termine, come ho già detto tante volte sono un dipendente della Roma chiamato a svolgere, due anni fa, un compito per cinque anni e in questo lasso di tempo svolgerò il compito che la società mi chiederà, con tranquillità e serenità”. Se poi la Roma dovesse puntare su uno come Allegri o Mancini, “due nomi che caldeggerei se mi venisse chiesta un’opinione, mi metterò a disposizione del nuovo allenatore come ho fatto con Montella, con Luis Enrique e con Zeman”.

I CASI — Su Osvaldo: “Si è allenato a parte giovedì perché aveva impegni inderogabili. Ma è stata una settimana tranquilla e non c’è stato bisogno di alcun chiarimento fra lui e Muzzi perché nulla era successo. Il suo momento? Non segnare può dare fastidio. Ma il martedì si analizza il match della domenica prima per capire cos’è andato bene e cosa invece no. Questo vale per il piano tecnico, tattico, ma anche comportamentale. Questo è successo anche questa settimana e succederà anche nelle prossime. E non vale solo per Osvaldo. Gioca? Non lo dico”. Su Lamela: “Può interpretare diversi ruoli: ha corsa, tecnica, vede la porta. Con lui puoi sbizzarrirti. La sua storia dice che sul centro-destra si trova più a suo agio. Più avanti o indietro dipende dalle gare”. Su Florenzi e Tachtsidis: “Florenzi quando è stato chiamato ha fatto la differenza, anche se ha giocato meno minuti come Tachtsidis. Io devo fare delle scelte. E’ pesante escludere ragazzi che danno il massimo in allenamento. Ma c’è anche chi non ha mai giocato e soffre ancora di più”. Su De Rossi: “Con Pjanic funziona in modo particolare perché hanno caratteristiche diverse, ma Daniele può fare il regista, lo ha fatto tante volte in Nazionale. è solo un problema di condizione. Ora è in una forma accettabile. È un giocatore importante in Italia e se lo è, sarà capace di farlo in svariate situazioni”. Su Balzaretti: “Quando si parla di lui bisogna togliersi il cappello, perché è un ragazzo esemplare nei comportamenti dentro e fuori dal campo. Per quelli come lui, anche quando non gioca bene, chiedo una critica costruttiva perché la persona non lo merita. Io non discuto dei fischi del pubblico, che possono essere anche meritati. Ma ci andrei cauto”.

UDINESE — “Ha un fenomeno, Di Natale sa fare tutto, lo dimostrano i numeri. Ha affinità con Totti. Nessuno come loro sa lanciare in porta il compagno. Forse Totò è più bravo a muoversi senza palla, perché Francesco preferisce averla tra i piedi. Affrontare l’Udinese è sempre un fastidio. Di sicuro è una partita particolare. Guidolin? Siamo su due piani diversi lui allenatore con la maiuscola. Io sono più ‘antico’ di lui, ma in Serie A devo ancora pulirmi il naso al suo cospetto. Ci accomuna la passione per la bici, anche se lui preferisce la strada e io andar per boschi”

Fonte: gazzetta.it

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