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IL ROMANISTA Umiliati dall’ultima in classifica

F. Miccoli

(V. Meta) – Due gol, un palo, una travera e tre punti. Non sono le statistiche della Roma alla Favorita, dove infatti la favorita incappa in una figuraccia che oltre a rovinare la Pasqua ai tifosi, compromette una corsa al terzo posto già difficile, in una giornata che pure aveva visto fermarsi Inter e Fiorentina. Andreazzoli l’aveva detto che l’arma in più del Palermo sarebbe stata la disperazione. Ha di che essere ottimista, il tecnico: tra otto giorni al derby arriverà una Roma con un disperato bisogno di darsi un senso. Non ci saranno Piris e Osvaldo, diffidati e ammoniti, e per il numero nove alla terza panchina consecutiva, il momento si conferma pessimo. Il Palermo aveva vinto l’ultima partita quattro mesi fa, la Roma aveva chiuso senza gol l’ultima volta il 13 gennaio a Catania: la differenza ha finito per farla Miccoli, uno che nemmeno doveva essere in campo, insieme a una difesa piuttosto approssimativa nelle marcature e a una generale involuzione di idee e soprattutto di personalità.

Andreazzoli conferma la formazione vista contro il Parma con Perrotta e Florenzi dietro a Totti e Lamela esterno destro a centrocampo. Scelta che espone inevitabilmente alle scorribande di Kurtic un Piris con ancora addosso il jet-lag della trasferta in Sudamerica e infatti, dopo un tentativo al volo di Florenzi su schema d’angolo fuori bersaglio, è proprio da quella parte che arrivano i pericoli. Al 4’ è Miccoli che avvia una combinazione con Ilicic e Kurtic, la cui conclusione è ribattuta all’ultimo, al 7’ lo stesso capitano rosanero centra la traversa con un calcio di punizione dal limite, quindi avvia l’azione del vantaggio lasciando sul posto Piris in palleggio e aprendo per Ilicic, stop con il destro e tiro con il sinistro, Castan e Burdisso sono in ritardo, Stekelenburg si aspetta il diagonale e resta immobile, il pallone invece è sul primo palo e finisce in rete. Passa un minuto e il Palermo sfiora il raddoppio ancora con Ilicic, il palo salva la Roma. Della reazione giallorossa non c’è traccia, anche perché quando De Rossi azzecca l’apertura buona, a riceverla c’è Marquinho, peccato che anziché lo stop cerchi il colpo di testa, senza trovarlo. Al 34’ si fa vedere Totti con un destro di prima intenzione respinto da Sorrentino, sulla ribattuta non fa in tempo ad arrivare Lamela. È il primo vero tiro in porta della Roma, che un minuto dopo incassa il 2-0 al termine di un’azione da far vedere nelle scuole calcio per mostrare cosa non si deve fare: Ilicic è libero di controllare sul lato corto dell’area e servire dalla parte opposta Miccoli, esterno destro in aticipo secco su Burdisso e palla in rete. Il primo tempo si chiude con l’unico vero spunto di Lamela (che infatti arriva quando l’argentino si accentra), palla a marquinho e sinistro al volo da dimenticare.

La ripresa comincia con Osvaldo e il convalescente Pjanic al posto di Perrotta e Tachtsidis e con un Roma che nel primo quarto d’ora si fa vedere per due volte dalle parti di Sorrentino, primo con Osvaldo, il cui sinistro su invito di Pjanic è debole, e poi con un cross di Marquinho su cui però arriva per primo Von Bergen. Al 16’ è bravo Stekelenburg a opporsi alla conclusione del solito Kurtic, poi finisce fuori di poco un destro a giro di Pjanic. Osvaldo rimedia il giallo che gli farà saltare il derby per un fallo di reazione a metà campo, mentre il resto della partita scivola via senza convinzione, anche se Florenzi e Osvaldo (che al 41’ fa tutto benissimo tranne il tiro, che Sorrentino si allunga a mettere in angolo) continuano a provarci, sotto gli occhi di un Palermo che sarà pure incredulo per la sua impresa, ma in certi momenti dà l’impressione di controllare senza neanche troppe difficoltà. L’ultima parola spetta a Totti, calcio di punizione da lontano nell’ultimo dei cinque minuti di recupero: quando Sorrentino la blocca, l’arbitro fischia la fine e alla Roma non resta che pensare al derby.

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