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CORRIERE.IT Il Palermo (disperato) schianta la Roma

Andreazzoli

(L. Valdiserri) A poco è servita la verve di Pjanic, il migliore tra i suoi

PALERMO – Gli esperti di storia giallorossa non saranno rimasti sorpresi. In passato ci sono state sconfitte contro l’ultima in classifica (Lecce) o pareggi contro squadre già aritmeticamente retrocesse (Venezia) che sono costate scudetti. Così lo 0-2 preso a Palermo, contro una squadra che non vinceva in campionato dal 24 novembre 2012 (Palermo-Catania 3-1) fa notizia fino a un certo punto. Incrociando il risultato del “Barbera” con il 2-2 tra Genoa e Siena, i siciliani restano infatti ampiamente in corsa per la salvezza, avendo le avversarie a tre e due punti di distacco.

La squadra di Sannino doveva giocare con tutta l’anima per non sprofondare, quella di Andreazzoli poteva approfittare di una gara tutt’altro che difficile per risalire ancora in classifica e avvicinare l’Europa. Le sconfitte di Inter e Fiorentina sarebbero state perfette, a quel punto, per una Pasqua piena di entusiasmo in vista del derby del prossimo 8 aprile, lunedì. Così non è stato. Anzi, al contrario, la Roma di Andreazzoli ha subito la seconda sconfitta della nuova gestione (dopo quella all’esordio, a Marassi contro la Sampdoria) e per la prima volta non ha segnato neppure un gol. Bilancio completamente negativo, dunque, che lascia i giallorossi al settimo posto e attualmente fuori anche dall’Europa League. Fallire questo obiettivo minimo per la seconda stagione consecutiva sarebbe un fallimento completo per la nuova proprietà americana.

Tanto più dopo la farsa del fantasceicco. Il Palermo è riuscito a fare la gara che voleva: pressing alto ma squadra corta, inserimenti dei centrocampisti favoriti dal movimento di Miccoli e Ilicic, grinta spianata ma senza mai scadere nella cattiveria. La Roma, invece, è sembrata scarica fin dall’avvio, come se avesse sottovalutato l’impegno. O forse Sannino, richiamato sulla panchina dopo il valzer degli allenatori di Zamparini, ha saputo preparare alla perfezione la partita contro la Roma del “finto nueve” Totti. La squadra giallorosso è stata, all’opposto, lunga e slegata in campo. Troppi uomini sopra la linea della palla e difesa in balia della velocità degli avversari. Piris (il peggiore), Burdisso e Castan sono stati spazzati in occasione sia del primo gol (Ilicic) che del secondo (Miccoli).

La partita, in pratica, è finita nel primo tempo. A nulla sono serviti Pjanic (il migliore) e Osvaldo nella ripresa. Il Palermo si è chiuso bene e ha rischiato poco. Miccoli, Ilicic e Kurtic i migliori, ma ottimo è stato anche il lavoro a centrocampo di Barreto e Donati. Alla Roma, adesso, restano il derby e la semifinale di Coppa Italia contro l’Inter (17 aprile) per provare a salvare la stagione. Il Palermo è atteso da un lungo sprint per salvarsi. Se avrà l’umiltà mostrata contro i giallorossi non è detta l’ultima parola.

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