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IL ROMANISTA Prossimo appuntamento: il mito

Totti e De Rossi

(L.Pelosi) – «Farò una doppietta contro il Genoa e supererò Nordahl». Francesco Totti l’ha detto subito dopo Roma Juventus, partita che l’ha visto protagonista per il gol e anche per l’ammonizione che gli è costata la squalifica in seguito al fallo su Pirlo.

«Era da rosso», continuano a sostenere gli juventini, quelli che hanno confidenza con i vini piemontesi (sì, e il gol di Turone era in fuorigioco, i guanti di Aldair erano scivolosi e Agricola prescriveva solo aspirine). E’ da quel giorno che il Capitano ha puntato l’obiettivo. Si chiama Gunnar Nordahl, 225 gol in Serie A contro i 224 di uno che il centravanti l’ha fatto solo per una minima parte della sua carriera.La doppietta di domenica prossima, peraltro, non è l’unica promessa di Totti,che nel frattempo è stato anche festeggiato a sorpresa da tutti i dipendenti di Trigoria (ricambiando il giorno dopo, grazie a papà Enzo), ai quali ha detto: «E non finisce qui».

Se dice una cosa, la fa. C’è aria di sorpasso, a Roma-Genoa. Significherebbe diventare il secondo cannoniere di sempre dopo Silvio Piola. Che poi in realtà Totti ha già superato Nordahl con una doppietta. E’ successo lo scorso anno in Roma-Cesena, gol numero 210 e 211 del Capitano, che supera il centravanti svedese nella classifica dei gol realizzati con la stessa maglia. I gol di Nordahl col Milan infatti sono “solo” 210. I 15 gol in più sono quelli che lo svedese ha realizzato nei due anni in cui ha giocato con la Roma. E il fatto che Totti non l’abbia ancora superato per “colpa” proprio della Roma rende il tutto ancor più romantico. Gunnar Nordahl, peraltro, è morto il 16 settembre 1995, pochi giorni prima di un Roma-Milan (perso dalla Roma, vabbè). Di un paio di gol al Genoa, in effetti, ce ne sarebbe bisogno. Finora Totti ne ha segnati 4 contro i rossoblù, anche se, tra la lunga militanza dei grifoni in Serie B e qualche partita saltata per infortunio, contro di loro ha giocato solo 7 volte. Tutto sommato, siamo in media. Il primo fu il 26 ottobre 1994, gara di ritorno di Coppa Italia, dopo aver perso 2-0 a Genova.

Apre le danze Totti, 18 anni appena compiuti (5 giorni dopo il 73esimo compleanno di Nordahl), con un pallonetto (non proprio un cucchiaio, perché non c’era il “colpo sotto”, ma un cross controllato al volo per poi superare il portiere). Una doppietta di Fonseca completerà la rimonta. Poi si passa al 23 settembre 2009, prima giornata. Sull’1-1 Francesco mette il piede su un tiro di Guberti e porta la Roma in vantaggio. Però finirà 3-2 per il Genoa.E finirà male anche il 20 febbraio 2011, ancora al Ferraris. Totti segna il gol del 3-0, ma poi la partita finirà 4-3 e con essa finirà anche l’era di Ranieri sulla panchina della Roma. Infine, il gol di quest’anno, che invece ha dato il via alla rimonta giallorossa. Controllo di sinistro e tiro a incrociare di destro, sul 2-0 per il Genoa. Poi con il gol di Osvaldo e la doppietta di Lamela, si chiuderanno i conti. «Nordahl aveva una potenza e una velocità impressionanti. Vedeva la porta come nessuno, ed era anche molto intelligente tatticamente. Quando caricava il destro al volo erano dolori per tutti».

Così ha detto Nils Liedholm, che con Nordahl ha fatto la storia del calcio (li ha battuti solo Pelè), e che ha allenato Totti per pochi mesi nel 1997. Aveva due soprannomi, Nordahl: “pompiere”, per il lavoro che faceva in Svezia e “bisonte” e basta vedere il fisico per capire perché. Per mettersi alle spalle l’uomo con due soprannomi basteranno due gol. E’ una promessa.

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