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REPUBBLICA.IT La riscossa degli arbitri: ora diventino una “squadra”

Arbitri
(Repubblica.it – F. Bianchi) La rivincita degli arbitri: il turno infrasettimanale ha cancellato le polemiche feroci del weekend precedente. Con i soliti sospetti sulla sudditanza psicologica (a favore delle grandi, ovviamente) e con il ritorno del partito della moviola in campo. Di sicuro l’assistente Maggiani ha commesso un grave errore a Catania, a favore della Juve: su questo, nessuno può avere dubbi. Maggiani non ci ha capito nulla dall’inizio dell’azione e si è arrivati così alla cancellazione del gol (regolare) attraverso un percorso troppo lungo e tortuoso. “Sinora eravamo andati molto bene-ci aveva detto il designatore, Stefano Braschi domenica scorsa- Purtroppo ci sta una giornata storta, e mi dispiace per il Catania”. Braschi non accetta però le accuse di sudditanza psicologica a favore delle grandi. “E quando gli arbitri, e gli assistenti, sbagliavano a favore delle piccole o medie perché nessuno diceva niente?”. E’ successo in passato.

Secondo Braschi, funziona anche l’esperimento dei cinque arbitri (il quarto uomo, poverino, conta poco o nulla): i due giudici di area, sinora, ci sono solo in Italia, oltre che nella grandi manifestazioni Uefa. Non dimentichiamo: la Figc è stata la prima Federazione europea ad adottarli, anche con uno sforzo economico e organizzativo non indifferente. E tutti i club di A, va ricordato, erano d’accordo. Il problema è uno solo: creare una vera squadra fra l’arbitro “titolare”, diciamo così, i due assistenti e i due nuovi arbitri di area, o di porta.

Questo non è facile:  non tutti gli arbitri hanno l’umiltà di accettare il consiglio di un pivellino che sta sulla linea di porta. Lo ha fatto il fiorentino Rocchi, ieri, in Udinese-Catania: si è accordato con il giovane Abbatista nel concedere il rigore su tocco in area di Spolli su Badu. Bravo Rocchi: ha dimostrato umiltà e intelligenza. Molto bene anche Rizzoli in Palermo-Milan; Damato ha diretto bene nel pantano di Parma (in Italia le partite non le sospendono mai, si sa). Non è stato facile invece a San Siro: il fuorigioco di Nagatomo sul terzo gol interista non era per niente semplice da individuare (peccato per Ciro Ferrara, non gliene va una dritta). Insomma, un turno tranquillo. Probabile che sabato Juve-Inter tocchi a Tagliavento, tenuto a riposo dal designatore.

Il partito della moviola torna quindi nei ranghi: inutile illudersi. Chi decide (la Fifa) non ne vuole assolutamente sapere: al massimo tecnologia per il gol-fantasma. E se nel 2015 Michel Platini dovesse davvero succedere a Sepp Blatter, peggio ancora: lui di tecnologia (vedi l’occhio di falco) non ne vuole sapere. Preferisce, come si è visto, i due arbitri di area. Quindi, non decide la Figc. Non possono decidere le singole Federazioni. Decide l’International Board, dove il parere della Fifa (oggi quindi di Blatter) è decisivo. La moviola in campo resta quindi un argomento da bar. Creerebbe solo problemi, e chissà quanto durerebbero le partite. Meglio puntare sui cinque arbitri e farli diventare una vera “squadra”. Il 10 novembre intanto si vota per il presidente dell’Aia: Marcello Nicchi ha salvato il posto in consiglio federale grazie al buon senso e alla capacità del commissario ad acta, Giulio Napolitano. Ora Nicchi è sfidato dall’ex arbitro Robert Anthony Boggi, salernitano, che si dimise quando iniziò il progetto degli arbitri professionisti (o quasi).

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