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CALCIO SCOMMESSE Masiello: “È lui l’uomo della valigetta” riconosciuto in foto il mister X del Lecce

Masiello

Ha un nome l’emissario che avrebbe consegnato i soldi per truccare il derby: “Molto noto sia a Bari che a Lecce, vicino ai vertici salentini“. Il calciatore parla per cinque ore prima con il gip, poi con il procuratore capo Laudati. Stamattina nuovo interrogatorio, in serata potrebbe lasciare il carcere
C’è un nome e un cognome accanto al mister X di Bari-Lecce. Il sospetto è diventato quasi una certezza dopo il lungo interrogatorio di Andrea Masiello prima davanti al gip e poi con il procuratore Antonio Laudati e il sostituto Ciro Angelillis. Un interrogatorio così importante che proseguirà anche oggi. Tanto delicato da essere immediatamente secretato. Masiello ha offerto spunti ed elementi su tutte le partite oggetto dell’inchiesta. Ha raccontato fatti, spiegato circostanze. Offerto nomi e cognomi. Tra le altre, ha raccontato una volta per tutte la vicenda del derby Bari-Lecce con l’abboccamento prima della partita, l’autogol segnato appositamente e infine il ritiro del denaro all’hotel Tiziano di Lecce. Ecco, in quell’occasione Masiello ha incontrato una persona che gli ha consegnato 260mila euro in contanti, fascettati come fossero stati prelevati dalla banca. Secondo gli investigatori quell’uomo era in contatto diretto con alti dirigenti della famiglia Semeraro, di cui era un emissario. Ora fino a ieri mister X aveva un nome e cognome, ma un verbo al condizionale davanti. Con l’interrogatorio di Masiello di ieri qualcosa sarebbe cambiato, visto che lo avrebbe riconosciuto in foto. La vicenda viene però trattata con estrema delicatezza dalla procura di Bari: innanzitutto perché l’interrogatorio del giocatore proseguirà oggi e gli inquirenti si aspettano di avere nuovi elementi utili alle indagini. La persona individuata sarebbe poi una persona molto conosciuta a Lecce e a Bari, non direttamente collegata alla società ma effettivamente in rapporti strettissimi con la dirigenza. Si aspettano una serie di accertamenti tecnici (come per esempio i tabulati telefonici) per avere gli ultimi riscontri e chiudere il cerchio. Il metodo di lavoro usato dalla procura e dal reparto operativo dei carabinieri, come si evince chiaramente dall’informativa firmata dal capitano Riccardo Barbera, è infatti quello di riscontrare ciascuna delle dichiarazioni che arrivano dagli indagati. O dai testimoni (anche perché è stato dimostrato come tutti abbiano mentito in questa storia). Lo stesso metodo verrà utilizzato anche per l’ultimo interrogatorio di Masiello del quale, almeno per il momento, gli investigatori sono molto soddisfatti: è possibile che già oggi i suoi legali- Francesco Rotunno e Matias Manco, in stretto contatto con l’avvocato Salvatore Pino, all’estero in questi giorni per ragioni di lavoro – chiedano la scarcerazione o l’attenuazione della misura. Se davvero la collaborazione verrà considerata completa è lecito pensare che la procura dia parere favorevole.
L’interrogatorio di Masiello spalanca in questa maniera la strada evidentemente alle altre due tranche dell’inchiesta che potrebbe presto avere un effetto domino. La procura sta valutando in primis le posizioni degli altri giocatori che in qualche maniera hanno partecipato alle combine: non sono affatto convinti che Masiello abbia fatto tutto da solo. Anzi. In seconda battuta si cercano i finanziatori dei gruppi: dietro i ristoratori, dietro gli ultrà, gli inquirenti sono convinti ci siano ben altre strutture di scommettitori. Forse (per quanto riguarda la curva) anche in contatto con la criminalità organizzata.
Infine, ma non per ultimo, la procura di Bari ha intenzione di scandagliare il filone sulla complicità delle società: oltre il Lecce, ci sono le posizioni della Sampdoria, del Parma e di buona parte dello spogliatoio del Bologna. Quest’ultimo argomento è possibile che venga però affrontato a campionato finito. Uno scenario, questo, che mette un forte punto interrogativo su quello che potrebbe essere il campionato il prossimo anno dopo le sentenze della giustizia sportiva. Dalla Federcalcio continuano ad annunciare “tolleranza zero” ma con le attuali regole, per rimanere alle pugliesi, tutto lo spogliatoio del Bari dovrebbe essere squalificato per omessa denuncia stando alle parole di Gillet (“avvisai tutti delle pressioni ricevute”) e ci sarebbe la responsabilità diretta sia per i biancorossi (visto che Angelozzi e Mutti erano stati messi a conoscenza) sia per il Lecce, qualora fosse provata come oggi ipotizzano sia la procura sia il gip di Bari la responsabilità diretta della società nella corruzione di Masiello.

Fonte: repubblica.it

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