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AS ROMA Giannini: “Luis Enrique? Un film già visto. Chi è stato veramente grande è Liedholm”

Giuseppe Giannini

Giuseppe Giannini, storico capitano giallorosso, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di  Mediaset Premium, nel corso della trasmissione La Tribù del Calcio, che andrà in onda venerdì prossimo, nella quale ha parlato di derby, del suo passato nella Roma e del tecnico Luis Enrique:

Sono sincero: quando mi guardo in giro e vedo tutta questa esaltazione per Luis Enrique, non capisco. Per carità, è un allenatore serio, preparato, ma quello che vorrebbe fare, la Roma lo ha già fatto 20 anni fa: è un film che abbiamo già visto. Chi è stato veramente grande è Liedholm: lui e Sacchi portarono in Italia il calcio a zona che nessuno praticava. Il rifiuto alla Juve? Arrivò un’offerta importante e allora il presidente Viola mi chiamò e mi disse: mi raccomando, voglio che tu rimanga con noi a vita. Accettai senza pensarci un attimo, ma certo guardandomi indietro a distanza di tanti anni avrei potuto giocarmi quella carta in modo migliore, soprattutto in un secondo momento. Gli arbitri? Quando giochi non pensi che ci sia qualcosa di strano. Ma adesso, visto quel che è emerso negli ultimi anni, se ripenso al gol di Turone o al fallo laterale di Aldair a Torino, qualche dubbio mi viene. Il derby? E’ sempre stato la mia ossessione. Una volta, nel derby del novembre ’92 finito 1-1, segnai il gol del vantaggio e partii in corsa verso la Curva Nord: volevo imitare Chinaglia facendo il gesto del dito alzato ai tifosi laziali, ma per fortuna arrivò Tempestilli e mi fermò. Un giocatore della Lazio che avrei portato alla Roma? Giordano. E’ il calciatore più grande e forte prodotto da quella società: straordinario”.

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