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NAZIONALE. Prandelli: “Basta poco per ripartire”

Cesare Prandelli

Cesare Prandelli, commissario tecnico azzurro, nella conferenza stampa prima delle gare con Polonia e Uruguay, ha parlato di tanti temi all’ordine del giorno.

“Voglio fare un saluto particolare ad Antonio Cassano. Sono andato a trovarlo e mi ha detto che vuole salutare tutti. E’ sereno e motivato per il rientro. Volevo solo dire che ci manca. Ci siamo resi conto che oggi c’era un’atmosfera particolare senza di lui. Un abbraccio da Coverciano”.

 

Le assenze cosa cambiano nella squadra?

“Qualcosa cambierà. Fino a due giorni fa non ho pensato a cambiare modulo. Mi è sembrato giusto vivere la situazione di Antonio in maniera umana e non ho pensato al lato tecnico. Solo dopo aver parlato con lui ho iniziato a pensare a cosa fare. Non possiamo cercare giocatori con le qualità di Antonio e Giuseppe Rossi. Dobbiamo intraprendere una strada nuova che ci porti all’Europeo. Dovremo creare gioco con attaccanti moderni. Giovinco invece non sta bene e tornerà a casa. In più però c’è Pepe che ci permette anche di cambiare modulo tattico”.

Baoltelli punta di diamante?

Ha l’opportunità di dimostrare oggi tutto il suo valore. Non voglio dargli però troppe responsabilità. Tutti gli attaccanti che abbiamo chiamato possono giocare insieme”.

Montolivo?

“Siamo rimasti tutti imbarazzati e in questi casi bisogna dire la verità. Aveva mal di pancia ed è successo quello che è successo. Sfido chiunque a dire che quella smorfia fosse legata alla tragedia che ha colpito l’Italia in questi giorni. Direi di chiuderla qua”.

La situazione di Giuseppe Rossi?

“Ha una situazione diversa da quella di Cassano e abbiamo detto che lo aspetteremo, ma facendoci trovare comunque pronti. Se prima dell’Europeo Giuseppe sarà in condizione ci sarà, altrimenti dovremo comunque sviluppare gioco attraverso strade diverse. Voglio che la squadra non dia punti di riferimento. Per questo non ho convocati attaccanti centrali”.

Se ho sentito Mancini su Balotelli?

“No, non ho sentito Roberto”.

Italia “sfortunata”?

“Non dobbiamo pensare in questo modo. Ad Antonio ho detto che nel suo momento difficile ha trovato fortuna perché se fosse accaduto dieci anni fa la situazione sarebbe stata ben diversa”.

Polemica con il Milan?

“Il nostro paese in questo momento non servono le polemiche. Venire qui deve essere fonte d’entusiasmo”.

Oggi il vero Balotelli?

“Il Balotelli che abbiamo visto l’ultima volta qui era un giocatore con il modo giusto d’interpretare il ruolo. Prima volta avere la palla fra i piedi, mentre oggi cerca la profondità con i tempi giusti”.

L’assenza di Di Natale?

“E’ un giocatore che sta facendo benissimo, ma a 33 anni e io devo dare continuità ad un periodo di rinnovamento puntando su ragazzi di 25/26 reti. Se poi Di Natale a marzo avrà segnato 25 reti lo chiameremo. E’ facile inserire un giocatore come Di Natale: ha qualità ed esperienza per inserirsi facilmente in Nazionale. Io devo lavorare sui giovani. Gli auguro comunque di vederlo ancora fra qualche mese in cima alla classifica cannonieri”.

Poca collaborazione dai club?

Si va avanti sempre convinti che la maglia della Nazionale sia di tutti, non certo mia. La speranza è che tutti vogliano contribuire a far fare bella figura alla Nazionale. Tutti siamo tifosi, in altri momenti però si pensa agli interessi personali.Cassano era molto sereno. Sa che per un po’ di tempo deve stare tranquillo prima di riprendere ad allenarsi. Oggi deve pensare giorno dopo giorno, non puntare all’obiettivo che c’è a fine stagione. Sarebbe il sogno di tutti rivederlo subito in campo. Adesso per noi è importante, allo stesso modo, passo dopo passo”.

Convocato come 24mo?

“Questa squadra la sente sua e gli ho detto che sarebbe potuto venire con noi assieme a sua moglie e al bimbo. Lui anche solo sul piano dell’emotività può dare tanto. Antonio sente tantissimo la maglia azzurra. Noi seguiremo il suo recupero ben prima del suo rientro in campo. Ci auguriamo tutti di averlo pronto per l’Europeo”.

Le due amichevoli?

“Hanno una valenza straordinaria sul piano del gioco e delle motivazioni. Dobbiamo lavorare sul gioco”.

La nuova strada?

“Abbiamo quattro attaccanti che possono giocare in coppie assortite in vario modo. Sono tutti attaccanti e non punte. In più c’è Pepe che può permetterci di fare il 4-3-3 o partire dal centrocampo e tagliare verso il centro come faceva con l’Udinese”.

I prossimi impegni?

“Senza stage potrebbero essere tempi lunghi. Spero di poterli fare anche per coinvolgere tutti i giocatori.

La ricostruzione della Nazionale?

“Il mio motto è “basta poco” per ripartire e per me questo c’è“.

La Polonia?

Sarà un test serio contro una Nazionale di livello. In ogni gara dovremo mettere lo spirito europeo e dovremo affrontarle con lo spirito migliore. Nella Polonia ci sono giocatori interessante, con un progetto importante alle spalle.


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