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Juventus-Roma 1-1, le PAGELLE: Dybala e Abraham regalano un punto d’oro. Ibanez si esalta. Spinazzola, manca la gamba

(K.Karimi A.Papi) – I voti e le pagelle dei calciatori di Juventus e Roma al termine dell’anticipo della terza giornata di campionato.

-Juventus-

Szczesny 6; De Sciglio 5.5, Bremer 6.5, Danilo 6.5, Alex Sandro 6; Rabiot 6.5 (Zakaria 6), Locatelli 6 (Rovella s.v.), Miretti 7 (McKennie 5.5); Cuadrado 6 (Milik 6), Vlahovic 7, Kostic 6.5. All: Allegri 6.5

-Roma-

RUI PATRICIO 6 – Non può nulla sulla punizione capolavoro di Vlahovic, né sul destro a giro di Locatelli annullato poi dal VAR. Attento sulle prese basse, ma la Juve nella ripresa lo insidia meno del previsto.

MANCINI 6 – Disputa 45 minuti neanche troppo negativi, anzi, appare poco falloso e in pieno spirito agonistico. Lui la scelta di sacrificio optata da Mourinho per donare equilibrio e sprint alla Roma.

SMALLING 7 – Sulle palle alte è il solito dominatore, ma Vlahovic da grande attaccante gli crea qualche grattacapo di troppo. Non barcolla, mai.

IBANEZ 7,5 – Il suo campionato è partito alla grande, dopo le prove top a Salerno e con la Cremonese alza l’asticella e si esalta contro Cuadrado e compagni. Nella ripresa, giocando a 4 in difesa, è ancora più dominante. Esaltante.

KARSDORP 5,5 – Dalla sua parte si ritrova un Kostic ispirato che lo punta spesso e lo mette in difficoltà. Il contributo offensivo è troppo limitato, così come la misura delle assistenze in area.

CRISTANTE 5 – Il ritmo del primo tempo è troppo alto per le sue possibilità. Pressione alta di Miretti, Rabiot e Locatelli e palloni persi a profusione. Anche il “tamponamento” all’indietro non offre una schermatura adeguata, specie quando Vlahovic viene sulla trequarti. Quando il pallone circola dai suoi piedi la manovra è troppo lenta. Migliora nella ripresa con il passaggio a 4 dietro.

MATIC 6,5 – Ci mette un po’ a sciogliersi ma poi è uno dei migliori della ripresa. Finalmente qualcuno che gioca la palla in verticale, creando superiorità sulla trequarti. Finisce stringendo i denti nonostante un problema al polpaccio.

SPINAZZOLA 5 – Purtroppo il suo recupero non gli consente di essere ancora un fattore in big match di questo livello. Non punta mai l’uomo e fatica a ripiegare. Il suo errore porta alla punizione di Vlahovic.

PELLEGRINI 5,5 – Fatica a trovare la posizione tra le linee bianconere. Quando si impossessa del pallone al limite dell’area non ha mai tempo e modo per diventare pericoloso. Impegno sempre massimale ma un pizzico di lucidità in meno del consueto. Anche fisicamente fatica parecchio.

DYBALA 6 – La sua prestazione sarebbe ben al di sotto della sufficienza ma poi a metà della ripresa trova la giocata che vale il pari. Mezza rovesciata mancina che fornisce l’assist perfetto per Abraham. Avrà forse sentito anche la pressione del suo vecchio stadio, ma soprattutto una reattività di gambe che ancora non ha.

ABRAHAM 6,5 – Il gol. La cosa più importante per un bomber. Come prestazioni ha fatto ben di meglio, anche allo Stadium lo scorso anno. Zuccata che vale un punto e questa volta non c’è il muro alzato da Orsato.

-Subentrati-

46′ ZALEWSKI 6 – Mourinho gli chiede di fare il terzino puro, con la solita abnegazione l’italo-polacco non si tira indietro. Peccato spinga poco in fase offensiva.

46′ EL SHAARAWY 6 – Forse meno dinamico e aggressivo di lunedì scorso, la sua presenza quanto meno limita le discese di De Sciglio.

62′ CELIK 6,5 – Prende il posto di un Karsdorp insufficiente, entra in gara con buon piglio e reattività. Dimostra di essere un terzino completo, meriterebbe spazio.

77′ KUMBULLA 6 – Si piazza come ‘braccetto’ per far tornare la Roma alla difesa a 3. Si getta in marcatura su Kean senza squilli o affanni.

92′ BOVE S.V. – Fa rifiatare Pellegrini, ha il tempo di respingere un paio di cross dalle fasce.

ALL. MOURINHO – Questa volta esce con un punto da Torino, giocando meno bene ma ottenendo alcune risposte importanti. In mezzo Cristante e Matic non sono coppia e davanti oggi si è creato davvero poco. Le note positive vengono dalla panchina, con Zalewski e Celik e dalla difesa, con oltre a Smalling il lavoro su Ibanez che inizia a pagare. La squadra ha il suo carattere e non molla mai. Un punto da cui ripartire per il futuro, ma c’è molto da lavorare, sul mercato per il centrocampista e sul gioco che può essere più fluido.

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