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Roma-Bodo, le PAGELLE: Zaniolo tris di coppe. Pellegrini gran rifinitore. Smalling un colosso

(K.Karimi – A.Papi) – Netto 4-0 della Roma sui norvegesi del Bodo/Glimt. I voti e le pagelle del match dell’Olimpico:

-Roma-

RUI PATRICIO S.V. – La sua è una gara quasi da spettatore. Se si toglie una parata bassa nel primo tempo su Veltesen, il portoghese si limita a rinvii di piede o dal fondo. Meglio di così non si poteva.

MANCINI 7 – Cattivo, immerso nella pressione costante e dogmatica chiesta da Mourinho. Non si fa scappare l’ennesimo giallo della sua stagione, ma gestisce bene forze ed energie. Solbakken non prova neanche a fare il fenomeno.

SMALLING 7,5 – Il vero grande acquisto della difesa di Mourinho. Tempi giusti, stacchi perfetti, una tranquillità quasi da alieno. Di un certo Esperjod si perdono le tracce praticamente subito. Se anche Fonseca un anno fa avesse avuto il colosso inglese al top per le semifinali di Europa League…

IBANEZ 7 – Come Mancini è abile a gestire senza farsi mettere in difficoltà dai rari strappi dei norvesgesi. Compatto e preciso, la sintesi della sua prova è l’intervento in recupero in scivolata su Koomson nel primo tempo, simbolo dello strapotere romanista della serata.

KARSDORP 7,5 – Su e giù come una locomotiva a destra, annientando qualsiasi cosa passi dalle sue parti. Anche tecnicamente, a parte un errore nel primo tempo, è impeccabile in ogni disimpegno. Padrone della fascia.

CRISTANTE 7,5 – Una prova sulla falsariga del derby, con sagacia tattica e grande ritmo. Reattivo sulle seconde palle, veloce di pensiero nel mettere la palla in verticale sempre dietro la linea difensiva. Nei contrasti è un muro troppo alto per i norvegesi, mentre per le distanze percorse è in vetta a tutte le classifiche.

MKHITARYAN 7 – Le uniche sbavature sono le due conclusioni strozzate nei primi minuti, entrambe da ottime posizioni. Schierato da regista al fianco di Cristante è sontuoso nella gestione del pallone e del pressing. Accorcia in avanti la squadra e mette tutti in condizione di esprimersi al meglio. A 33 anni è il vero trascinatore di questa mediana.

ZALEWSKI 8 – Semplicemente perfetto in ambedue le fasi. Quando c’è da rimanere basso e marcare è molto applicato, mentre nella metà campo avversaria sa incidere con qualità. La giocata per il 3-0 di Zaniolo è da grande giocatore, senza timore di smentite.

PELLEGRINI 8 – Non segna ma fa segnare (2-0 di Zaniolo lanciato con un pregevole tocco di prima). Tocchi e dribbling sopraffini nella zona dove più conta. Quando c’è da inventare e rifinire non gli si può dire veramente nulla. Intenso e decisivo, come tutti lo vogliono.

ZANIOLO 9 – Una risposta da campione alle voci di mercato e alle critiche forse eccessive di questa stagione. Una tripletta completissima dal punto di vista tecnico, con opportunismo, tocco e potenza fisica. Quando si esprime a questi livelli è davvero un top. Come i grandi sa nutrirsi della pressione e rendere al massimo nei momenti più attesi. La Juventus può mettersi l’anima in pace. Nicolò deve restare nella Capitale.

ABRAHAM 8 – Arriva a 24 gol stagionali al primo anno di Roma (come Volk) e consolida con l’ottavo gol la leadership nella classifica cannonieri della Conference League. Empatia fantastica con il pubblico e impegno massimo su ogni palla, fino a crollare stremato a terra. Avrebbe la chance di farne anche altri due ma sarebbe stato forse chiedere troppo.

dal 60′ FELIX 6 – Mourinho lo inserisce per dare il cambio a Zaniolo, chiedendogli di sfruttare la sua grande energia e atletismo. Peccato per qualche ripartenza non concretizzata.

dal 76′ S. OLIVEIRA 6 – Giostra sulla trequarti accompagnando l’azione e alzando la pressione sui difensori avversari.

dal 85′ MAITLAND-NILES, VERETOUT, PEREZ S.V. – Gettati nella mischia per il gran finale, a prendersi un po’ di applausi con i compagni. L’inglese non giocava minuti ufficiali dal 17 marzo.

ALL. MOURINHO – La sua vittoria è nella prestazione della partita e nella gestione di Zaniolo. Predica calma alla viglia e infonde sicurezza ai suoi, creando la giusta atmosfera per la rimonta. Con il numero 22 è impeccabile. Lo tiene fuori nel derby, lo fa bollire nella sua rabbia, lo coccola al momento giusto e gli chiede di fare la differenza quando conta. La partita sta lì a dimostrare il perché sia arrivato all’undicesima semifinale europea.

STADIO OLIMPICO 10 – 65.000 cuori all’unisono a spingere incessantemente la propria squadra con un amore sconosciuto a certe latitudini. Troppo caldo, in tutti i sensi, l’ambiente per il Bodo, che si scioglie dalla paura fin dal 1’. Questi tifosi meritano una grande squadra e altre competizioni.

-Bodo/Glimt-

Haikin 5.5; Sampsted 5.5, Moe 5 (Larsen 6), Hoibraten 5.5, Wembangomo 5 (Kvile s.v.); Veltesen 5.5, Hagen 5, Saltnes 5.5; Koomson 5 (Mugisha 5.5), Esperjod 5 (Boniface 5.5), Solbakken 5.5 (Nordas s.v.). All: Kalvenes 4.5

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