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Vitesse-Roma, le PAGELLE: Oliveira sacro e profano. Vina e Veretout al capolinea. Kumbulla alla maturità

(K.Karimi – A.Papi) – I voti e le pagelle dei calciatori di Vitesse e Roma, scesi in campo questa sera nell’andata degli ottavi di Conference League:

-Vitesse-

Houwen 6.5; Oroz 5.5 (Butinik s.v.), Doekhi 6, Rasmussen 5.5; Dasa 6, Tronstad 5.5, Domgjoni 6 (Bazoer 6.5), Witek 5; Bero 5.5; Openda 5.5 (Fredrisken s.v.), Grbic 6. All: Letsch 5.5

-Roma-

RUI PATRICIO 6,5 – Da censura il pallone regalato al Vitesse con i piedi, che poteva costare caro. Ma per il resto è impeccabile, con almeno due interventi decisivi e diverse uscite alte in sicurezza.

MANCINI 6 – Traballa tra il nervosismo cronico e la sicurezza negli interventi. Se riuscisse a contenere il suo lato fin troppo esagitato sarebbe un punto fermo.

IBANEZ 6 – Partita adatta a un guerriero disordinato come lui, con un campo di patate che agevola scivolate e calcioni alla ‘viva il parroco’. Fa il suo senza fronzoli.

KUMBULLA 6,5 – Non sarà elegante come il miglior Maldini, ma ha sempre più fiducia nei propri mezzi. Prende le misure a Grbic e Openda, resta concentrato senza commettere errori gravi o svarioni. Ed era difficile non farlo sul terreno orribile di questa sera.

MAITLAND-NILES 4,5 – Semplicemente inadeguato anche a questo livello della competizione. Non ha i tempi giusti di inserimento e quando puntato va in enorme difficoltà. Per non correre rischi Mourinho lo toglie all’intervallo.

SERGIO OLIVEIRA 6 – Meriterebbe di certo una valutazione più alta per lo splendido gol che decide la partita. Palla vagante in area, toccata da Zaniolo e colpita di collo pieno sotto l’incrocio dei pali. Troppo ingenuo però in occasione del rosso che poteva compromettere il finale. Sempre molto generoso a volte dovrebbe mettere un pizzico di qualità in più nel possesso.

VERETOUT 4,5 – Si fa fatica a trovare qualche giocata degna di nota in 45’, ad eccezione di un paio di angoli battuti. Esce dopo un tempo senza lode.

VINA 4 – Il peggiore della prima frazione. Sbaglia letteralmente tutti i palloni che tocca (non è un eufemismo). Nullo in spinta e in ripiegamento. I 13 milioni spesi rischiano di essere una condanna.

MKHITARYAN 5,5 – Non nella serata più brillante. Aveva abituato tutti ad una qualità in regia degna di nota. Complice il campo non azzecca le misure giuste, troppo lungo o troppo corto, con rara ispirazione per servire le punte. Paradossalmente meglio in fase di recupero palla

ZANIOLO 5,5 – Tanta fatica ad innescarsi tra le maglie chiuse del Vitesse. Quando si apre qualche spazio in più finisce per sbattere contro i rocciosi avversari. Mette lo zampino nel gol con un rimpallo involontario ma fondamentale.

ABRAHAM 6,5 – Il suo lavoro sporco è di vitale importanza, soprattutto nei momenti di maggiore sofferenza. Peccato aver fallito una comodissima occasione nella ripresa, su regalo generoso della difesa olandese. Come sempre si dà un gran da fare ed è impossibile non notarlo. Perde la straordinaria media gol europea ma per una volta non conta.

dal 46′ KARSDORP 6 – Più vivace e focoso di Maitland-Niles, anche lui fa il suo senza esagerare. Fare peggio dell’inglese era pressoché impossibile.

dal 46′ CRISTANTE 6,5 – Vive un momento felice e lo dimostra nel secondo tempo. Lucido, mette ordine nella fanghiglia della metà campo.

dal 46′ EL SHAARAWY 7 – Un plauso al ‘Faraone’, che gioca a tutta fascia senza problemi, mostrando qualità e un’ottima gamba. Meriterebbe più spazio.

dal 66′ PELLEGRINI 6 – Entra ed illumina subito con un bel cross per Mancini. L’espulsione di Oliveira lo costringe ad un lavoro solo di contenimento.

dal 88′ SMALLING s.v. – Qualche minuto per sbrogliare i palloni vaganti.

All. MOURINHO – Anche le stupidaggini relative alle statistiche sulle vittorie in sua assenza decadono questa sera. La Roma soffre all’inizio (e alla fine in 10), sapendo anche gestire bene nella fase centrale. Il campo è orribile e non si parla di alibi ma di realtà, tuttavia la squadra compie il suo dovere e porta a casa la vittoria. Questa solidità mostrata nelle ultime tre partite non può essere casuale, con un gruppo che appare sempre più ad immagine e somiglianza del suo tecnico.

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