Paradosso Sergio Oliveira: media-gol eccellente, ma prestazioni da rivedere. Giusto spendere 13 milioni per tenerlo?

(Keivan Karimi) – A gennaio scorso la Roma cercava con forza un nuovo centrocampista. Possibilmente un regista, capace di donare qualità ed efficacia alla manovra fin troppo prevedibile della squadra di Mourinho.

È arrivato Sergio Oliveira, classe ’92 di origine portoghese. Prestito con diritto di riscatto, sotto la regia del super agente Jorge Mendes. Un calciatore dalle classe indiscussa, che sembrava essersi subito inserito nei piani giallorossi.

Sergio è l’uomo delle prime volte. Pronti, via subito due reti in campionato: su rigore al Cagliari ed in contropiede all’Empoli. Gol al debutto pure in Conference League, giovedì scorso in casa del Vitesse.

Tutti contenti dunque? Non proprio, perché nonostante i numeri realizzativi siano eccellenti, Oliveira non sta convincendo. Per due semplici motivi: le sue prestazioni sono troppo spesso sottotono, ed inoltre Mourinho pare non avergli ancora trovato un ruolo ideale in mediana.

Da Roma-Genoa in avanti, del 5 febbraio scorso, Oliveira è sempre stato sostituito da Mourinho a gara in corso. In due occasioni (contro Verona e Udinese) addirittura dopo soli 45 minuti. Bocciature conclamate per un centrocampista abile nel gioco palla a terra, ma che perde lucidità quando c’è da difendere o da contrastare, risultando piatto nel suo lavoro.

Tatticamente è un equivoco. Non è un regista classico, a detta di Mou, neanche una mezzala di corsa o inserimento. Eppure nella Roma del 3-5-2 rilanciato come modulo standard, l’ex Porto viene schierato da intermedio, risultando troppo spesso lento ed indecifrabile. Francamente il suo meglio Oliveira lo ha dato ai tempi dei ‘Dragoes’ in un 4-4-2, giocando da centrocampista di costruzione al fianco di un mediano più fisico e dinamico di lui.

Paradosso Sergio Oliveira; un calciatore che appena debutta sa fare gol e tirare benissimo i rigori, ma allo stesso tempo appare tatticamente poco utile ed enigmatico. La Roma e Tiago Pinto ci pensino bene prima di spendere 13 milioni di euro a giugno per riscattarlo. Forse, se si continuasse a giocare con tali schemi, sarebbe meglio spendere tale cifra su altri obiettivi.

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