Le pagelle di CSKA Mosca-Roma: Pellegrini assiste e realizza. Manolas domina le aree. Nzonzi versione piovra

CSKA Mosca-Roma

(K.Karimi – A.Papi) – Ecco i voti e le pagelle del match tra CSKA Mosca e Roma di oggi in territorio russo:

-CSKA MOSCA-

Akinfeev 5; Fernandes s.v. (12′ Schennikov 6), Becao 5.5, Magnusson 5, Nababkin 6; Akhmetov 7 (Khosonov 5.5), Bijol 5.5, Oblyakov 6.5; Vlasic 6, Sigurdsson 7 (Chernov 6); Chalov 6. All. Goncharenko 5.5

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-ROMA-

Olsen 6.5 –  Gli interventi a cui viene chiamato non sono impossibili ma risponde sempre presente con pulizia tecnica nella presa. Ordinato anche con i piedi.

Santon 6 – Il suo impiego dona maggiore equilibrio alla squadra. Senza strafare in avanti si limita a stringere la posizione vicino ai centrali per non lasciare mai sguarnita l’area di rigore. Arriva in ritardo e poco convinto nell’azione del gol di Sigurdsson.

Manolas 7.5 – Gol a parte, è il migliore dei suoi per cattiveria e leadership. Veloce e cattivo, lascia nulla agli avversari, rimediando di “tigna” anche agli errori dei compagni. Sa anche impostare, come poche volte avevamo visto.

Fazio 6 – Cresce per convinzione e non commette errori gravi, ma sembra soffrire in duello con l’insidioso Chalov, pur dominando le palle alte. Peccato per un colpo di testa fallito in area avversaria da ottima posizione.

Kolarov 5.5 – Non la miglior versione del serbo, Di Francesco diventa letteralmente matto per le sue distrazioni. Quasi nullo in fase difensiva nell’uno contro uno, spreca un paio di punizioni dal limite molto golose per il suo sinistro. La condizione è ancora lontana dall’essere accettabile.

Nzonzi 7 – È sempre poco appariscente ma in gare come questa la sua fisicità diventa addirittura imprescindibile. Recupera una dose cospicua di palloni ed è bravo ad innescare il palleggio in mediana con tocchi semplici ma mai banali.

Cristante 6.5 – Passa dall’essere criticato e uomo misterioso del mercato a ottimo interprete in mediana. Non smette mai di pressare sfiancandosi in un lavoro che forse ne limita la lucidità. Mette lo zampino nell’azione del raddoppio e in diversi contropiede che potevano rivelarsi più pericolosi. Un buon punto di ri-partenza.

Florenzi 6 – Senza infamia e senza lode, fa il suo dando più quantità che qualità sulla fascia destra offensiva. Spreca un’occasione d’oro nel primo tempo, appare ancora alla ricerca della sua dimensione ideale. (dal 88′ Juan Jesus s.v.)

Pellegrini 7 – Ormai sempre più padrone del ruolo di trequartista non lascia nulla al caso nelle due fasi. Corre per due ed è decisivo con le battute delle palle inattive (vedi angolo per Manolas). Centra il gol del raddoppio con un suo classico inserimento in area. Sta migliorando la freddezza sotto porta e non è affatto male. (dal 82′ Zaniolo 6.5 –  Che fosse un predestinato c’erano pochi dubbi, ma vederlo così pronto e reattivo anche in un palcoscenico da mettere i brividi è oltre ogni più rosea aspettativa. Non sbaglia un tocco risultando il più incisivo nel finale. Larghi passi verso la titolarità).

Kluivert 6.5 – Ha il merito di consegnare ai compagni (Florenzi prima, Dzeko poi) due cioccolatini che andavano solo scartati e di obbligare Magnusson al fallo da espulsione. Quando c’è campo aperto è già devastante, merita più chance. (dal 70′ Under 5.5 – Non entra in partita, sfrutta poco gli spazi aperti e si limita a tenere la posizione).

Dzeko 5.5 – Una gara strana, non da prima punta. Quando c’è da proteggere palla, servire i compagni e sacrificarsi in mezzo al campo è il solito totem, ma appena si avvicina all’area russa sembra un pesce fuor d’acqua. Di Francesco non gli perdonerà la poca grinta o cattiveria con cui sciupa almeno 3 occasioni potenzialmente d’oro.

all. Di Francesco – La Roma archivia quasi con due giornate di anticipo il discorso qualificazione e di questo gli va dato atto. La prestazione non è esaltante, come del resto è consuetudine in questa stagione, ma i risultati europei sono incontrovertibilmente dalla sua parte. Sui cambi qualcosa da rivedere. Se Dzeko non esce nemmeno oggi, allora poi diventa difficile far sentire parte del progetto un ragazzo come Schick.

GGR

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