Monchi: “Bilancio positivo del ritiro. Continuiamo il nostro percorso, per fare una Roma più grande”

Monchi

Le parole del d.s. romanista Monchi che fa il bilancio del ritiro giallorosso a Trigoria:

Un giudizio su questa fase di ritiro?

“Era una scelta difficile ma alla fine abbiamo trovato la strada e il posto giusto qui a Trigoria. Calciatori e staff sono contenti, il livello è ottimo. Il bilancio finale è molto positivo”.

I nuovi hanno risposto molto bene.

“I primi giorni servono a capire se sono pronti per il cambio di squadra, di atteggiamento, per il feeling con i compagni. Sono sorpreso per il livello di tutti, la mia prima idea è stata quella di avere in ritiro tutti i giocatori possibili, così è più facile lavorare. I calciatori sono anche persone e hanno bisogno di tempo, il mister è contento e io anche, pure se manca tanto a livello fisico e tattico. La prima impressione è buona”.

Di Francesco ha lavorato con quasi tutto il gruppo.

“Sappiamo che purtroppo c’erano pochi nostri calciatori al Mondiale, dunque sapevamo che la rosa sarebbe stata al completo con quelli dell’anno scorso. Siamo stati bravi a portare anche molti nuovi immediatamente, il mister ha lavorato con il 90% della rosa”.

E’ giusto che il mercato chiuda prima dell’inizio del campionato?

“Se chiudesse domani sarei ancora più contento. A parte gli scherzi, sono un difensore del mercato che chiude prima di giocare, mi dispiace che accada solo da noi e in Inghilterra. Se altre squadre estere vogliono prendere un nostro giocatore si rischia di non poter rispondere. Tre mesi di mercato sono tanti, non solo per la mia stanchezza, ma perché non c’è bisogno di tanto tempo, per me con un mese e mezzo si può fare”.

Da domani parte la tournée negli Usa e amichevoli importanti. Daremo la rivincita al Barcellona?

“La tournée è importante, a livello sportivo perché possiamo giocare con squadre forti e per continuare la preparazione. Ma anche per il brand, giochiamo contro Real, Barcellona, Tottenham e ci sono altre big, vuol dire che siamo a quei livelli. La crescita della Roma e del suo nome è importante, mi piace vederla insieme a queste squadre”.

Nessuno ha acquistato quanto la Roma. Ma non è una rivoluzione, giusto?

“Stiamo provando a costruire qualcosa tra presente e futuro, la mia idea è di fare una piccola rivoluzione per cambiare qualcosa. Il messaggio è importante, a volte si parla della Roma che vende soltanto, la Roma compra anche e per questo bisogna inviare un messaggio positivo. Ieri l’ho detto in conferenza, abbiamo ambizione di costruire qualcosa di importante, per tanti anni”.

Lei ha parlato di gradini da scalare in un palazzo. Per lei a che piano siamo?

“Puntiamo all’attico, ma manca ancora un po’. Con il lavoro, la fiducia, la collettività stiamo andando sempre più su. Credo veramente che stiamo avanzando sulla strada giusta”.

Quanto è fondamentale per lei conoscere un talento, la famiglia, la persona?

“E’ importantissimo, il giocatore potrebbe essere pronto per una squadra e non per un’altra. Cambia l’ambiente, l’entourage, lo staff, il direttore deve capire se questo calciatore è nel posto giusto. Sono convinto che se pensiamo un po’ escono tanti nomi che hanno fatto bene in altre parti e qui meno, pensiamo che ci hanno mandato suo cugino. Ma è un problema di carattere, tutti noi abbiamo bisogno di trovare la fiducia, la serenità, loro sono persone come tutti”.

Ha preso tanti grandi campioni. Ce n’è uno che è andato oltre alle sue ambizioni?

“Ho avuto la fortuna di lavorare con tanti bravi calciatori. A livello sportivo parlo sempre di Dani Alves, ha fatto un percorso perfetto, arrivato senza nome, poi ha lottato con il Siviglia, poi ha vinto tanto altrove. A livello personale dico Ivan Rakitic, ha una mentalità incredibile. Ma ce ne sono tanti”.

Coric ci ha impressionato per personalità. Ha già tante presenze all’estero.

“Lui è intelligente fuori dal campo, è sveglio, capisce tutto al volo. In due mesi parla italiano, poi c’è la qualità in campo. Ha bisogno di tempo per adattarsi a Roma e alla Roma, ma ha qualcosa di diverso che può farlo diventare forte”.

L’applauso dei tifosi del Tre Fontane?

“Importante per continuare il mio lavoro, lo dicevo alla mia famiglia ieri: abbiamo venduto un giocatore importantissimo e i tifosi poi ti applaudono, un bel segnale che ti fa avere pressione positiva per torvare la strada che tutti vogliamo, soprattutto per rendere felici i tifosi e ridargli quello che loro portano a noi. Mi aspettavo forse qualcosa di peggio”.

Fonte: Roma Radio

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