Roma e Juve non litigano, Nainggolan invece sì

Nainggolam

Non c’è neanche bisogno di aspettare il Verona per cucirsi il 7° scudetto di fila: la Juve prende un punto ed è campione anche per l’aritmetica, oltre ogni astruso calcolo sulla differenza gol rispetto al Napoli. Allo Stadium col Verona sarà soltanto festa. La Roma, ormai in Champions, deve ancora conquistarsi il 3° posto nel derby privato con la Lazio: le basterà un punto con il Sassuolo (ma, vista l’Inter, meglio non fidarsi).

Non era impossibile immaginare un pari e non si poteva chiedere troppo a una sfida così, sebbene la Roma ci abbia provato di più. Ma a un certo punto, a metà ripresa, è arrivato lo stop, ben prima che Tagliavento fischiasse la fine. «Agitato» fin lì dai tentativi di Kolarov, Dzeko e Bernardeschi, lo 0-0 s’è scolpito sul campo. Prima quando Nainggolan – all’ennesimo tentativo – è riuscito finalmente a farsi espellere. […] Roma che fa gioco, con un 4-3-3 nel quale Nainggolan dà poca profondità. Juve che aspetta, nel 4-2-3-1 al quale mancano le geometrie di Khedira (che si fa male nel riscaldamento) e la cattiveria di Mandzukic, qui molto «normale». […] La Roma però ha la colpa di essere imprecisa nelle due azioni veramente pericolose, con Dzeko e Nainggolan a portata di gol. Quando la Juve smette di perdere palloni, soltanto Kolarov cerca di attentare a Szczesny. Nel secondo tempo c’è più Juve e non solo per l’espulsione del Ninja: è che Dybala ha ritrovato la voglia di aggredire in dribbling, giocando spesso più avanti di Higuain versione simil-Dzeko, cioè regista offensivo, ma incapace di liberarsi per il tiro.

[…] Sono 22 le partite della Juve senza aver subito gol, record eguagliato e superabile tra una settimana. E infine – sa di record anche questo – trentaseiesima formazione diversa in 37 giornate, sublimazione della gestione Allegri. La Roma risponde con una stagione comunque finita meglio di com’era cominciata. Probabile terzo posto. Ancora Champions, direttamente dai gruppi, e l’inesperienza pagata contro il Liverpool servirà a tecnico e giocatori. E poi c’è la semifinale da esibire, traguardo che ha comunque nobilitato una stagione.

[…] Per la Roma diventare più forte sarà meno facile, causa vincoli del fair play finanziario: può darsi sia arrivata l’ora di sacrificare Nainggolan, mentre Schick dovrà tornare quello della Samp (e a De Rossi non si possono chiedere sempre partite da ragazzino). Di Francesco, con un anno in più, non può che far meglio.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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