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ROMARCORD Sfide e personaggi del passato: Montella, a Roma per il cuore, a Genova per farsi perdonare

Rubrica Romarcord
Rubrica Romarcord

(di Keivan Karimi) – Torna come ogni venerdì la rubrica a firma Gazzettagiallorossa.it su gare, amarcord e personaggi del mondo Roma del passato più o meno recente. In vista della sfida contro al Sampdoria di domenica non potevamo tralasciare i ricordi da calciatore più recenti da tecnico di Vincenzo Montella, un doppio ex che oggi è proprio alla guida dei doriani, squadra con cui è esploso prima di passare ai capitolini.

Aeroplanino, dalla B allo scudetto – Bandiera, simbolo, bomber. Vincenzo Montella tra Sampdoria e Roma ha ricoperto tutti questi ruoli importanti. Da enfant prodige nella cantera sempre vivissima di Empoli passò al Genoa che sembrava dovesse portarlo su un palmo della mano per farlo esplodere definitivamente. Ma il flop della società ligure, retroscessa in B ed impossibilitata a risalire, consentì a Montella a 22 anni di commettere lo sgarbo più grande, finendo ai rivali della Sampdoria. Fu un idolo da subito, lanciato da Eriksson e Boskov come nuovo centravanti tutto estro e qualità. Nel giro della Nazionale già in tenera età, Montella riuscì ad attrarre i grandi club italiani, ma lasciò l’amata Samp, dove era diventato l’Aeroplanino per via della sua storica esultanza, nel 1999, dopo la clamorosa retrocessione in B dei doriani.

A Roma da bomber, ma non da tecnico – 192 presenze e 83 reti: il bottino di Montella alla Roma, che lo acquistò per circa 40 miliardi dalla Samp e lo promosse a numero 9. Il rapporto con Fabio Capello fu travagliato ma performante, visto che il centravanti di Pomigliano fu decisivo nella conquista dello scudetto del 2001. Meno fortunato fu Montella allenatore nei rapporti con i giallorossi: nel 2009 cominciò a guidare i Giovanissimi Nazionali con buoni risultati, e fu chiamato in corsa nel 2011 per sostituire Claudio Ranieri. Montella fece il possibile, portò la Roma a qualificarsi in Europa League ma ricevette due ‘smacchi’ clamorosi: nell’estate seguente fu snobbato dalla nuova proprietà che non lo confermò spedendolo a Catania ad allenare. Nel 2012 invece, quando sembrava pronto e maturo per il rientro in panchina, fu bocciato da Walter Sabatini che non condivise alcune idee di mercato e di strategia. Dopo tre stagioni positive alla Fiorentina è ripartito dalla sua vecchia Samp, forse per farsi perdonare l’abbandono nel 1999 in un momento difficile per i blucerchiati. E la Roma, come domenica, sempre nel suo destino.

 

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