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IL MESSAGGERO L’alleanza delle curve contro la polizia

La curva laziale
La curva laziale

(L. De Cicco) Ancora loro, gli Squali neri di Cracovia. Quelli che nel 1998, per accogliere il Parma, nella gara d’andata dei 32esimi di Coppa Uefa, dagli spalti del Miejski lanciarono un coltello che andò a colpire la testa Dino Baggio provocandogli una ferita con cinque punti di sutura. Proprio loro, gli Sharks polacchi del Wisla, tra le tifoserie più violente d’Europa, legati all’estrema destra, tanto da essersi esibiti nel saluto romano in Curva Nord, sono pronti a tornare all’Olimpico, a distanza di sei mesi dall’ultima volta: il 25 maggio scorso, quando in occasione dell’ultimo derby fecero scoppiare la guerriglia a Ponte Milvio. Ad accompagnarli, stavolta, potrebbero esserci anche gli inglesi del West Ham, anche loro, come gli Squali, gemellati con gli ultrà della Lazio, così come gli spagnoli del Real Madrid. Ma non è solo l’arrivo a Roma degli hooligan stranieri a preoccupare le forze dell’ordine. Si teme infatti che la protesta contro la divisione in due delle curve possa aver fatto nascere un’insolita “alleanza” tra le frange più estreme del tifo romanista e laziale.

LO SCENARIO – Una coalizione violenta e anomala che, domani, potrebbe cercare lo scontro con le forze dell’ordine. I precedenti non mancano. Basta pensare a quanto avvenne nel 2007 dopo la morte del tifoso biancoceleste Gabriele Sandri (di cui tra pochissimi giorni, mercoledì, ricorre l’ottavo anniversario), quando romanisti e laziali, insieme, si radunarono per cercare lo scontro con polizia e carabinieri intorno all’Olimpico e nei quartieri circostanti. Stavolta a fare da collante potrebbe essere la comune protesta contro la divisione in due delle curve, spaccate a metà da una barriera di vetro e metallo. Uno dei punti chiave del nuovo piano sicurezza dell’Olimpico messo a punto da Questura e Prefettura. Che, come ribadito ieri dal prefetto Gabrielli, contro i violenti manterranno la linea dura.

IL MONITORAGGIO – Il match di domani alle 15 è stato classificato dall’Osservatorio del Viminale per le manifestazioni sportive come una partita a «rischio 4», il massimo livello di allerta per le forze dell’ordine. «Il derby di Roma è sempre una partita delicata – spiega il presidente dell’Osservatorio del Ministero dell’Interno, Alberto Intini – ma in questa circostanza, con le curve unite nella protesta, lo è ancora di più». L’organismo del Viminale nelle scorse settimane ha inviato alla Questura i risultati di un monitoraggio avviato a livello internazionale sui tifosi stranieri che potrebbero arrivare nella Capitale. Dall’indagine, ha spiegato ieri la Questura, è emerso che «potrebbero giungere esponenti di tifoserie straniere gemellate con i supporter capitolini, provenienti dall’Inghilterra (West Ham), dalla Spagna (Real Madrid) e dalla Polonia (Wisla Cracovia)».

GLI HOOLIGAN DEL WISLA – A preoccupare sono soprattutto gli hooligan polacchi, già protagonisti a maggio degli scontri con i tifosi della Roma e con gli agenti delle forze dell’ordine. Un derby finito con due giallorossi accoltellati, lanci di bottiglie e fumogeni contro polizia e carabinieri, fino alla fuga finale degli ultrà. In corteo da ponte Milvio insieme con i laziali, con i quali sono gemellati, gli ultrà del Wisla avevano sfilato con il volto coperto dai passamontagna, bruciando alcune sciarpe giallorosse e facendo saluti romani, poi ripetuti sugli spalti della Nord. Gli Sharks di Cracovia sono considerati una delle tifoserie più pericolose d’Europa. Nel 2007 arrivarono a uccidere un membro della tifoseria del Korona Kielce, all’epoca dei fatti alleata con il Cracovia, mentre l’anno prima ferirono 50 poliziotti negli scontri scoppiati dopo un match contro il Legia Varsavia.

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