IL TEMPO Le mosse di Garcia per tenersi la Roma

Garcia
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(A. Austini) Si è preso gli insulti dei tifosi, i mugugni dei giocatori, le osservazioni tattiche dei dirigenti. Pallotta, contattato da Il Tempo, lo ha invitato dagli States a «capire chi deve giocare insieme a chi». Adesso tocca a lui, a Rudi Garcia, l’uomo della Roma con il mirino puntato contro.

Domani a Palermo il francese non si gioca la panchina, ma almeno due settimane di serenità visto che il campionato si ferma di nuovo per gli impegni delle nazionali. Un’altra figuraccia come quella di Borisov farebbe aumentare i dubbi e la pressione in modo insopportabile, anche per un allenatore confermato pubblicamente dal presidente, «perché può mettere le cose a posto». E allora, mai come stavolta, Rudi dovrà riflettere su ogni singolo dettaglio prima di scegliere la formazione giusta.

Ieri ha sottoposto la squadra a una lunga lezione al video sugli errori commessi in Champions e sul sistema di gioco del Palermo. Un’idea di base su come contrastare la squadra di Sannino ce l’ha, le assenze di Dzeko, Totti, Keita e Rudiger (al massimo andrà in panchina) in qualche modo lo aiutano a sbagliare di meno. Sarà una Roma diversa rispetto a quella in balia delle ripartenze del Bate per oltre mezzora, più equilibrata. Iago Falque torna al momento giusto: il miglior attaccante «tattico» della rosa sta meglio ed è pronto a riprendersi un posto da titolare nel tridente. Un caso chiuso: la gestione dello spagnolo è stata infatti uno degli strani «misteri» della trasferta in Bielorussia. Nonostante Iago avesse dato la sua disponibilità a sottoporsi a un’infiltrazione al ginocchio dolente, Garcia stava per lasciarlo a casa, non lo ha inserito tra i convocati, poi, dopo un consulto con i medici, ha deciso di farlo partire e gli ha chiesto di scaldare insieme ai titolari nel pre-partita. Poi lo ha inserito come primo cambio e l’esterno è risultato il migliore in campo.

Al Barbera giocherà a sinistra sulla stessa fascia di Digne per riformare una delle «coppie» che Garcia è riuscito a far funzionare in fretta. Sull’altro lato ci sarà Florenzi, pienamente recuperato, ma in che ruolo? Non è detto che Alessandro riparta da terzino, possibile che gli copra le spalle con Maicon, tenuto fuori in Champions, per avere una catena più solida anche a destra. In quel caso, con Florenzi avanzato in attacco, dovrà uscire uno tra Salah e Gervinho: più facile riposi l’ivoriano.

L’altro grande dubbio riguarda il centrale che affiancherà in difesa il «povero» Manolas, uno costretto a giocare sempre e rincorrere spesso da solo gli avversari. La delicatezza del momento e della partita suggerisce a Garcia di risparmiare ancora Castan, ma il brasiliano si sente pronto ed è in lizza per giocare. Il suo rientro consentirebbe a De Rossi di tornare nel ruolo preferito di mediano, aggiungendo protezione a una difesa finora non proprio irresistibile. Altrimenti toccherà ancora a «Capitan Futuro» spalleggiare Manolas, in attesa del pieno recupero di Castan e Rudiger dopo la sosta.

Da questa mossa dipende anche l’impiego di Vainqueur: con De Rossi in difesa potrebbe toccare a lui il ruolo di centrocampista centrale, consentendo a Nainggolan di tornare nella posizione di intermedio dove sa rendere meglio. Pjanic ieri si è allenato a parte ma ci sarà: i suoi piedi buoni, in una Roma con le idee non molto chiare, sono irrinunciabili.

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