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IL MESSAGGERO Garcia non sorride: “Vittoria di Pirro”

Rudi Garcia in conferenza stampa
Rudi Garcia in conferenza stampa

(A. Angeloni) La storia si ripete, come un eterno ritorno. Due anni fa, la Roma batteva il Napoli in casa, dal campo escono per infortuni muscolari sia Totti sia Gervinho. Due a zero, con doppietta di Pjanic (punizione e rigore), ottava vittoria consecutiva in campionato, primo record del tecnico francese e della sua Roma. Il tecnico giallorosso, dopo quella serata di ottobre (il 18) disse: «Una vittoria di Pirro». Più tristezza che gioia, infatti poi la Roma ha pagato non poco l’assenza del suo capitano e di Gervais. Stavolta, a due anni di distanza, gli infortuni sono tre e le parole sono le stesse: «Vittoria di Pirro». Rudi piange sui muscoli del capitano e del suo uomo d’ordine, Keita. In più teme per il ginocchio (e caviglia) di Dzeko, in vista della rincorsa in campionato e della Champions, martedì la Roma è attesa sul campo del Bate Borisov. Il cinque a uno contro il Carpi viene quasi in secondo piano, specie dopo che il tecnico aveva chiesto alla squadra di abituarsi anche all’uno a zero. Facile a dirsi: sarebbe stato meglio un successo meno rotondo e i tre in questione sani e belli per le prossime. Gli infortuni aprono il vecchio e annoso dibattito. Lo scorso anno, le responsabilità sono finite sul preparatore Rongoni, poi rimosso, oggi non ci può essere un colpevole, non lo è Norman, ma Garcia è davvero preoccupato. «Due infortunati muscolari, speriamo non troppo seri. Dzeko ha preso delle botte.Non è una cosa buona per il futuro». Tra l’altro, Edin, per di più senza Totti, non è sostituibile. In rosa non c’è uno con quelle caratteristiche. «Si giocherà con un attacco veloce», chiarisce subito il tecnico.

IL POST SAMPDORIA Al tecnico la squadra è piaciuta. «Peccato per i tre cambi obbligati. Speriamo non sia nulla di grave. Lo sapevo: se si giocava come a Genova, il successo non sarebbe sfuggito. Abbiamo segnato cinque gol e potevamo farne anche di più. Stavolta si è rivisto il gioco, l’efficacia in avanti e abbiamoeliminato qualche errore dietro, che tanto ci è costato a Marassi». I tre punti, comunque, portano buon umore. «Che è sempre stato buono, i ragazzi erano tranquilli e sapevamo che una prestazione come quella con la Sampdoria, se ripetuta, ci avrebbe portato alla vittoria. Purtroppo, la nota stonata, è il tris di infortunati». Il ritorno dei fischiati: la storia nella storia. Si perdono calciatori per acciacchi vari, se ne riconquistano altri – vedi De Sanctis, Gervinho e Maicon – che fino a ieri erano finiti nel vortice della critica. «Sono molto contento soprattutto perché quando attaccavamo Matos veniva sempre sulla fascia sinistra perché sapeva che Maicon spingeva tanto, ma Keita prima e Radja poi sono stati bravissimi a coprire i centrali. De Sanctis ha fatto una grande partita, la parata sul rigore ci può stare mala seconda è straordinaria, solo un portiere come lui poteva riuscirci. Gervinho? Anche lui è andato bene, ha ritrovato le gambe e ha dimostrato che può essere utile quest’anno. Lui può fare grandi cose e già nel precampionato era stato uno deimigliori, aveva dimostrato di essere concentrato e di voler aiutare la Roma. La sua fiducia è tornata alta ed è un bene per lui». Un filo di nota anche per Vainqueur. «L’ho visto bene in settimana, non aveva fatto la preparazione e aveva bisogno di allenarsi. E’ entrato un po’ timido ma poi ha aiutato a far ripartire l’azione».

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