IL MIGLIORE E IL PEGGIORE Bene l’asse Torosidis-Verde. Pjanic irritante

Migliore Peggiore GazzettaGiallorossa
Migliore Peggiore GazzettaGiallorossa

Torna la rubrica di GazzettaGialloRossa.it “IL MIGLIORE E IL PEGGIORE“. Offriremo un’analisi delle prestazioni del calciatore che ha maggiormente brillato e di quello che, invece, ha convinto meno nelle gare della As Roma.

La Roma non c’è più. L’ennesimo pareggio in casa leva, forse, ai giallorossi l’unica speranza a cui aggrapparsi in una stagione che sta sprofondando nel più profondo dei baratri. Le speranze di un eventuale passaggio in Europa League si affievoliscono, dopo un primo tempo positivo, con il pareggio di Kazim Richards che fa tornare la Roma nella depressione cronica e Garcia nella confusione più totale. Il tecnico francese azzecca Verde da titolare dal primo minuto, il migliore in campo dei suoi, ma sbaglia nell’insistere ancora su un fantasma di nome Pjanic che cammina per tutta la gara in mezzo al campo, senza cambiare mai il ritmo del gioco di casa. Un 1-1 che peggiora solo le cose a meno di una settimana dalla trasferta di ritorno in Olanda e a dieci giorni dal big match con la Juventus. Gara che già da oggi fa paura.

IL MIGLIORE: L’asse Torosidis – Verde

Bene. benissimo nel primo tempo. Il Feyenoord va in tilt contro la velocità e la qualità di Verde, al debutto in un match europeo (!) e le continue sgaloppate di Torosidis. Tutte le azioni della Roma nel primo tempo nascono dalla catena di destra con il 18enne a servire Gervinho nel mezzo, che puntualmente, tranne nell’azione dell’1-0, rende vane le giocatore del piccolo romanista. Bello lo scambio tra i due nell’azione del gol dell’ivoriano: Toro scarica per Verde che lo ricambia in profondità con i tempi giusti, il greco prende la mira e assiste Gervinho con un cross al bacio. Così in altre, almeno, tre occasioni. Tutto bello. Pure troppo. Questo deve aver pensato Rudi Garcia che inspiegabilmente, alla metà del primo tempo, inverte i sensi di Verde e Gervinho, rovinando così l’unica trama pericolosa della Roma contro un Feyenoord roccioso. Quando il tecnico si accorge del proprio errore quasi alla fine dei primi 45 minuti, è troppo tardi, il ritmo cala e gli olandesi prendono fiducia. Garcia, perché?

IL PEGGIORE: Miralem Pjanic

Irritante è dir poco. Miralem Pjanic conferma tutti i dubbi che circolano nella capitale da alcune settimane, dubbi susseguiti anche dalle continue voci che vedono il Liverpool sulle sue tracce in vista della prossima stagione. Ma è davvero questo il “principino” Pjanic? Il bosniacco a cui per primo (dei tanti che hanno bussato alla porta di Sabatini per il rinnovo) l’anno scorso è stato rinnovato il contratto a cifre da Top Player? (4-4.5 milioni lordi l’anno). E’ davvero un Top Player? Onestamente no. La condizione fisica non lo aiuta, c’è da dirlo e Garcia neanche. Ma lui ci mette molto del suo. Non vince un contrasto da mesi, non cambia più il gioco velocemente come un tempo e non vede (lui che dovrebbe dare qualità alla manovra giallorossa) passaggi quasi banali. La dimostrazione c’è nel corso del primo tempo quando dopo la rete del vantaggio romanista, in una delle poche giocate palla al piede, Pjanic avanza sulla trequarti del Feyenoord e serve Verde che taglia verso il centro invece di servire un Torosidis sulla destra che, grazie al taglio appunto del 18enne giallorosso, avanza in solitaria tra le praterie olandesi. Passaggio tra l’altro servito con i giri sbagliati e azione in fumo. Tutti a chiedersi: ma come ha fatto a non vederlo? Già, come. Se sul piano tecnico si è involuto nelle scorse settimane e anche sul piano tattico ieri ha fatto molta fatica, vagando in campo senza mai trovare la giusta posizione, ci si chiede da tempo quanto possa ancora contribuire a questa squadra un giocatore nel pieno della sua carriera senza un briciolo di cattiveria agonistica che in certe partite vale anche di più di un gesto tecnico da applausi. Garcia continua a dargli le redini del centrocampo e lui dimostra a più riprese di non reggere le pressioni, tanto da diventare un fantasma quando le cose si fanno difficili. Forse qualche turno di riposo gli farebbe bene ed è un peccato vedere un Paredes che scalpita in panchina che in così poche uscite ha dimostrato almeno di metterci la tigna richiesta…

Leonardo Esposito (Twitter @Lnrd_Spst)

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