REPUBBLICA.IT I giallorossi non sanno più vincere

Astori Totti
Astori Totti

(J.Manfredi) – La storia si ripete. La Roma regala un tempo agli avversari e nella ripresa, malgrado il generoso tentativo di recupero, non va oltre l’1-1 contro l’Empoli. Finisce esattamente come era successo con Lazio, Palermo e Fiorentina. E, così, i giallorossi allungano la striscia di pareggi, fornendo alla Juve l’assist per allungare ulteriormente il passo.

UNA ROMA TROPPO PREVEDIBILE – La Roma, insomma, non sa più vincere. Se si toglie il successo proprio con l’Empoli in coppa Italia, arrivato però solo ai supplementari, sono due mesi che non fa più festa all’Olimpico davanti ai propri tifosi. Segno che le cose ormai non girano più in casa giallorossa. La squadra non ha il cambio di passo ed è diventata prevedibile. E, come se non bastasse, continua a essere bersagliata dalla sfortuna.

ITURBE, GRAVE INFORTUNIO –
 Alla lunghissima serie di infortunati da stasera, infatti, si è aggiunto anche Iturbe, costretto a uscire dopo soli 23’ per una doppia distorsione, a ginocchio e caviglia destra. La squadra si è ritrovata a giocare nella ripresa con Florenzi centravanti e, infine, con il giovane Verde unica punta con Ljajic a supporto. In attesa del rientro dalla Coppa d’Africa di Gervinho e dell’esordio di Doumbia e Ibarbo, insomma Garcia è chiamato a ricercare una formula magica che, in questo momento, è anche oggettivamente difficile da trovare.

UN EMPOLI A TESTA ALTA – L’Empoli, come già avvenuto in Coppa Italia, esce dall’Olimpico a testa altissima. Ha giocato una gara ordinata e sempre lucida, ha avuto un atteggiamento mai passivo e ha tenuto in costante apprensione gli avversari con un continuo pressing alto. Se Saponara non avesse gettato al vento la superiorità numerica, avrebbe pure potuto portare a casa un risultato ancor più positivo per la sua precaria classifica. Ma Sarri può comunque ritenersi più che soddisfatto.

GARCIA RILANCIA KEITA E MAICON – Persi per infortunio Strootman e De Rossi e salutato Destro, Garcia è andato sul sicuro rilanciando dal 1’ Keita, appena rientrato dalla Coppa d’Africa, e Maicon. Sul fronte opposto Sarri, costretto a rinunciare a Tonelli, non al meglio, ha inserito Barba al centro della difesa, riproposto Hysaj sulla destra e ha restituito una maglia da titolare in attacco a Maccarone, preferendolo a Mchedlidze.

ITURBE KO, LA MALEDIZIONE CONTINUA – La Roma ha faticato fin dalle prime battute a trovare varchi tra le strette maglia azzurre. E non a caso per spaventare Sepe ha dovuto ricorrere a due conclusioni da lontano di Holebas e Iturbe, terminate non molto lontane dai pali. Al 23’ i giallorossi hanno perso Iturbe per infortunio e si sono quasi demoralizzati.

SAPONARA, CROCE E DELIZIA – L’Empoli se ne è accorto, ha preso sempre più campo e al 37’ ha trovato l’imbucata giusta per passare: Saponara è andato via sul filo del fuorigioco ed è stato steso in area da dietro da Manolas. Inevitabili l’espulsione ed il rigore trasformato con freddezza da Maccarone. Garcia ha corso ai ripari togliendo Totti e inserendo Astori e Sarri si è sfregato le mani. Ma a rovinargli i piani ha pensato Saponara che con due ingenui falli nel giro di 5’ si è fatto cacciare da Russo prima dell’intervallo.

TRAVERSA DI ASTORI – La Roma si è ricaricata e, dopo due conclusioni fuori bersaglio di Nainggolan, ha pareggiato (57’) con Maicon, smarcato in area da Pjanic. La squadra si è galvanizzata e per poco non ha ribaltato il punteggio con Astori che, su un angolo di Pjanic, ha mandato un colpo di testa sulla parte superiore della traversa.

LA ROMA HA LE PILE SCARICHE – Mai impaurito, l’Empoli ha rialzato il baricentro con personalità e ha finito per chiudere sempre meglio gli spazi non rischiando, in pratica, più nulla fino al termine. E questo malgrado il tentativo di Garcia di inserire un giocatore promettente e imprevedibile come Verde in attacco. La Roma, insomma, è in riserva. Fisica e psicologica. Chissà se i nuovi arrivi basteranno per restituirle un’iniezione di fiducia. Nel frattempo, però, si rischia di lasciarsi scappare il treno per lo scudetto.

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