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IL TEMPO Roma niente scherzi

Garcia

(A. Austini) La classica buccia di banana sulla strada della Roma. Inizia la discesa del campionato ma tutti, per una volta, pensano alla Coppa Italia e alla rivincita da prendersi sulla Juve.

La gara di oggi pomeriggio all’Olimpico sembra quasi un intralcio, una formalità. Alle 18 all’Olimpico si presenta un Livorno spacciato o quasi, reduce dal cambio Nicola-Perotti in panchina. I toscani possono giusto affidarsi alla Dea bendata e ieri hanno fatto incetta di Gratti e Vinci in un centro commerciale all’Eur. Scenetta esilarante che si aggiunge al gesto di Spinelli: per la prima volta un presidente ha pagato gli stipendi in anticipo ai giocatori per motivarli.

Non con i soldi, ma con le parole, Rudi Garcia prova a fare lo stesso con i suoi. Perché il Napoli è sempre alle costole e di punti la Roma ne ha già regalati a sufficienza al Sassuolo e al Cagliari: «È successo quello che mi aspettavo: sulla stampa non c’è nulla riguardo la partita con il Livorno. Io invece non farò nessun calcolo: sono concentrato al 100% su questa sfida e alla Juventus inizierò a pensarci alle 20.30. Ho già avvertito i giocatori: dobbiamo giocare come contro il Genoa perché ci sono tre punti da guadagnare e otterremo il nostro scopo solo se rimaniamo con la testa al Livorno».

Il segnale al gruppo lo darà anche nella scelta della formazione: il turnover si annuncia moderato. «Non è un problema giocare sabato e martedì, lo è semmai la terza partita, ma arriverà dopo 5 giorni dalla seconda. Per me quindi abbiamo due sfide di fila, non tre. E non ho bisogno di fare calcoli speciali con il Livorno».

La Coppa, la Juve, il mercato, viene tutto dopo. Il francese ci tiene a sottolinearlo, chiamando in causa anche la società. «Abbiamo parlato con Sabatini e gli ho chiesto di lasciarci giocare queste tre partite, poi vedremo. Il prossimo appuntamento con lui sarà dopo Verona. Il mercato chiude a fine mese e non c’è nessuna fretta». Come a dire: non toccatemi nessuno in questa settimana con tre impegni, quando tutti prima o poi potrebbero servire. Compreso quel Burdisso che ha voluto anticipare via televisione la sua partenza.«È un grande professionista e non c’è dubbio che possa ancora giocare con noi una delle prossime gare. È normale che se uno gioca meno pensi a se stesso, ma io sono l’allenatore e devo pensare alla squadra». Stoccatina niente male all’argentino: Garcia sperava di poterlo trattenere fino a giugno, mentre ora è costretto a studiare un difensore centrale da acquistare insieme alla società.

Il tecnico ha chiesto pubblicamente anche un terzino, e la cosa non ha agevolato il lavoro di Sabatini. Che infatti avrebbe volentieri fatto a meno di quell’uscita del francese. «Abbiamo ancora un po’ di tempo per vedere come va Balzaretti – aggiunge Rudi – e valutare quando potrà tornare, oppure se dobbiamo fare qualcosa sul mercato. Ha un infortunio che un giorno va molto meglio, un giorno un po’ meno. Dobbiamo essere pazienti con lui».

A quanto pare, prima di un mese non se ne parla. E se non regge Dodò, «non sono senza soluzioni: possono giocare a sinistra Torosidis, Romagnoli e soprattutto Marquinho. Non sono preoccupato – assicura Garcia – per alcune partite non sarà un problema, lo diventerà se l’infortunio di Balzaretti dura troppo». Chi può dirlo.

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