5-5-5 L’ANALISI TATTICA Errare è umano…

5-5-5 L’Analisi tattica

La Roma è ancora imbattuta, dopo 12 gare, ma reduce da due pareggi consecutivi, contro Torino e Sassuolo. I giallorossi si fermano nel più classico dei testa-coda, a soli 10″ dal ritorno alla vittoria. Emergono sempre più evidenti le difficoltà legate alle assenze in attacco: senza Totti e Gervinho, ai quali si va a sommare l’infortunio di Borriello, le soluzioni offensive sono ovviamente limitate. A tutto ciò bisogna aggiungere un importante fatto su cui riflettere: alcune riserve non sono affatto all’altezza dei titolari.

GARCIA. Gli infortuni ne condizionano le scelte, che però non vengono premiate. Nulla da dire sull’undici titolare, sull’approccio alla gara, tra l’altro sbloccata nel primo tempo, proprio come in teoria una grande dovrebbe fare con una piccola. Tanti dubbi sulle sui cambi in corso d’opera, anche se molti potrebbero sembrare assolutamente obbligati.

Uscito Borriello per infortunio entra Bradley, preferito ai vari Marquinho e Caprari, ma l’americano non entra mai in partita anche contro il Sassuolo. I suoi errori sono stati fatali già nel pareggio di Torino (mancato pressing in occasione del pareggio granata), ancora una volta entra da colpevole in occasione del pareggio dei neroverdi: prima recupera un pallone, sul lancio di Pegolo, tentando un assurdo sombrero, poi non riesce a commettere un fallo tattico sul diretto avversario, infine in area di rigore si lascia anticipare da Floro Flores prima, e poi non riesce ad opporsi a Berardi. Giornata da dimenticare, ma ad oggi il goal di Udine sembra solo un episodio fortunato piovuto su un giocatore inferiore ai titolari.

Il Caprari visto ieri ha ricordato il giocatore che esordì in Europa League contro lo Slovan Bratislava: una stagione e mezza in prestito, in cui il ragazzo ha alternato buone a pessime prestazioni, per tornare nella Capitale senza aver compiuto evidenti passi avanti. Grandi doti tecniche, ma un pesce fuor d’acqua negli schemi della Roma: in stagioni come questa servono giocatori pronti, non promesse mai mantenute. 

L’ultimo giocatore subentrato è Marquinho, di cui in queste stagioni non si capito bene il ruolo: con Garcia è una punta esterna, ma con scarse attitudini realizzative. In occasione del pareggio di Berardi anche lui ha delle evidenti responsabilità: non ripiega in fase difensiva, abbandonando Balzaretti tra due avversari sul secondo palo, poi vaga in area di rigore senza marcare nessuno… Da rivedere il suo atteggiamento. 

IL BICCHIERE MEZZO PIENO. Non sarà stata la miglior partita della sua vita, non avrà segnato nonostante le molte occasioni avute, ma se la Roma è arrivata a 10″ dalla vittoria lo deve solo al suo numero 8. Ljajic si carica sulle spalle il peso della squadra e dal minuto 80 riesce ad addormentare la partita tra calci d’angolo e rimesse laterali: alla fine pesano sul bilancio della sua partita anche i goal sbagliati, ma sarebbe ingeneroso non tener conto della grande mole di gioco prodotta dal ragazzo.

A cura di Luca Fatiga

Twitter: @LucaFatiga9

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