CORRIERE DELLO SPORT Carnevale: “Roma, questo è il tuo anno”

Andrea Carnevale

Andrea Carnevale(G. D’Ubaldo) – Una vita per il calcio. Calciatore di talento e ribelle, dirigente scrupoloso e preparato. Andrea Carnevale oggi è il responsabile scouting dell’Udinese. E’ sempre in giro per il mondo a cercare talenti. Qualche giorno fa era a Dubai per i Mondiali Under 17, ieri a Granada per una riunione deegli osservatori di Udinese, Watford e Granada, le due società satellite del club friulano, attraverso le quali la famiglia Pozzo controlla il mercato internazionale.

Andrea Carnevale oggi ha 52 anni. Ha messo qualche chilo e i capelli bianchi, ma non ha perso la passione per il calcio. Del suo passato di calciatore Roma e Napoli gli sono rimaste nel cuore. (…)

Le piace il suo lavoro?

«Molto. Mi devo coordinare con gli osservatori degli altri nostri club. Proviamo a lavorare in sinergia. A Granada destiniamo i giovani africani che non possiamo tesserare per l’Udinese». (…)

Domenica l’Udinese riceve la capolista. Carnevale ritrova un pezzo di cuore

«Quando vedo le due maglie, quella della Roma e quella del Napoli, provo sempre una grande emozione. Sono le due maglie che hanno segnato la mia vita di calciatore, in positivo e in negativo. (…)Ho sempre tifato per la Roma, c’era mio fratello, era vicino casa, ho sempre avuto molti amici romanisti. Ho sempre sentito un feeling forte con la Roma. Napoli è una città dove vieni travolto dall’affetto dei tifosi. Ma anche a Roma anche se sono rimasto poco mi hanno voluto bene. Quando sono rientrato dopo la squalifica per il Lipopill la gente mi ha fatto sentire il loro calore. Una soddisfazione che mi porto dentro».

A proposito del caso-Lipopill. Ha più incontrato Peruzzi?

«L’ho incontrato lo scorso campionato a Genova, quando era alla Samp con Ferrara. Il nostro rapporto non è stato contaminato da quella vicenda. Mi sono preso io la responsabilità. Ho sbagliato e ho pagato. Ma io non provo rancore verso nessuno. L’odio è un sentimento che non conosco. Anzi, io sono una persona che sta bene in mezzo alla gente». (…)

Torniamo alla Roma. Se l’aspettava prima in classifica a suon di record?

«Per me non è una sorpresa. Negli ultimi due anni ha avuto e ha grandi giocatori. Qualcuno è andato via ma il livello tecnico è il più alto in Italia. Poi per ottenere risultati ci vuole altro. Roma non ti aspetta e Luis Enrique ha pagato per questo. Anche Guidolin la pensa come me. Il tasso tecnico della Roma è superiore a tutte le squadre di serie A». (…)

Come siete arrivati a Benatia?

«Non mi prendo mai i meriti da solo, perché lavoro con un gruppo, dove Udine è la base. Gli osservatori che collaborano con noi a Watford e Granada danno indicazioni e su quelle ci muoviamo. Benatia lo abbiamo preso e lo avremmo voluto portare a Udine a gennaio, ma il Clermont doveva salvarsi e ci chiese di tenerlo fine a fine stagione. Benatia in Francia non era molto considerato, ma è un difensore ideale per caratteristiche per il campionato italiano». (…)

Vi siete incrociati con la Roma sul mercato alla ricerca di giovani talenti?

«Spesso. Lo scorso anno per Marquinhos e Dodò. Per il primo non potevamo offrire un milione d’ingaggio come ha fatto la Roma. Il secondo lo avevamo scelto, ma quando ha sentito che c’era la Roma…»

Che idea si è fatto di Garcia?

«Non mi aspettavo un simile exploit. Non lo conosco, ma Benatia è entusiasta di lui. La Roma sta facendo grandi cose, ma non raggiungerà il record di nove vittorie. Riprenderà a vincere dopo Udine…». (…)

Senza Totti è un bel vantaggio per voi…

«Quando ero alla Roma il bravo Boskov lo portò a fare un’amichevole al Flaminio contro una squadra tedesca. Era un ragazzino, ma in mezzo a noi faceva cose da grande. Non ci sono aggettivi per definirlo. E’ un campione e fa piacere vederlo giocare. A Di Natale dico sempre che deve fare come Totti per giocare ancora a lungo».

Oggi su quali giovani dell’Udinese è pronto a scommettere?

«Zelinski è un ’94 che già gioca in Nazionale. Guidolin lo sta gestendo come è giusto fare con i giovani. Ma è un trequartista che come colpi ricorda Zidane. Poi c’è il portiere, Scuffet, classe ’96. Ne sentirete parlare».

Carnevale, ma se un giorno, la Roma…

«E’ un sogno che mi porto dentro. Anche se a Udine sto benissimo, sono qui da undici anni, partii da Roma e mi lasciai alle spalle le mie turbolenze. Mi sono ritagliato un ruolo da protagonista e sono felice. Ma alla Roma verrei di corsa».

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