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ARBITRI Braschi: “Fuorigioco? Percentuale errori bassissima. Errori Juve e Udinese si potevano evitare”

Stefano Braschi

Ancora la Juventus protagonista, dopo il gol regolare annullato al Chievo mercoledi’, la rete di Pogba viziata dal fuorigioco di Tevez che ha permesso alla squadra di Contedi vincere ancora una volta il derby della Mole: ingredienti dosati il giusto per far esplodere la rabbia del Torino. ”Non ci prendano in giro, noi penalizzati in tre gare su sei” lo sfogo del patron granata Urbano Cairo.

Errori ammessi dallo stesso designatore degli arbitri, Stefano Braschi, che chiede pero’ di fare il conto delle valutazioni complessive nei due turni di A in esame. “Sono due fuorigioco che si potevano evitare, ma fa parte del gioco – spiega Braschi – io dico che va vista la globalita’, perche’ a fronte di tante valutazioni esatte questi rappresentano una percentuale bassissima. Su venti partite giocate 250 casi sono stati valutati bene, e allora questo va detto. Poi degli errori siamo i primi a dispiacerci, vorremmo che fossero lo zero per cento, siamo al 3% che e’ comunque una percentuale bassissima”. Certo la tempistica non ha aiutato. “Due episodi a distanza ravvicinata hanno reso tutto piu’ evidente – continua il designatore – ma ribadisco che questi ragazzi sono chiamati a fare tantissime valutazioni in una sola gara, e le fanno bene nella stragrande maggioranza dei casi”. Tra le due sviste quella valutata peggio comunque e’ il fuorigioco inesistente con conseguente gol annullato ai veronesi mercoledi’.

Sotto i riflettori della sesta giornata e’ finito pero’ anche il rigore concesso e poi revocato all’Udinese a Bergamo con l’Atalanta: l’arbitro Giacomelli fischia il penalty (per la trattenuta di Stendardo su Danilo), Di Natale va sul dischetto, poi l’assistente Faverani ferma tutto e fa tornare sui suoi passi l’arbitro. Una retromarcia sulla qualche qualcuno aveva insinuato il dubbio ci fosse stato l’intervento della tv: insomma che qualcuno avesse avvisato il guardalinee dopo aver rivisto le immagini con una sorta di moviola in campo ma a distanza. “Ma questa e’ una stupidaggine – dice subito Braschi – i due si sono semplicemente consultati: c’e’ una normativa nuova e il caso poi e’ di una difficolta’ estrema. Una di quelle decisioni border line. Bisogna ricostruire le tessere del puzzle in pochi istanti: ho avuto difficolta’ anch’io. Non c’e’ stata alcuna interferenza, e’ stata presa una decisione alla fine, se bene o male ho difficolta’ anch’io a dirlo. Pero’ ho apprezzato il comportamento dei giocatori, non si sono lasciati andare a isterismi”.

Un fuorigioco che, come si fa notare in ambienti arbitrali, e’ tale in virtu’ della nuova normativa Uefa-Fifa che vuole piu’ gol. Fino allo scorso 30 giugno, con le vecchie regole, non ci sarebbe stati dubbi sull’alzare la bandierina. Ora il guardalinee deve invece aspettare fino all’ultimo per capire se il giocatore e’ rimesso in gioco. Gli errori li ammette anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete (“per esempio il gol con Tevez in fuorigioco”). Ma l’appello e’ che il clima resti sereno: insomma niente “caccia alle streghe” per dirla alla Braschi:“Dopo quattro giornate eravamo fenomeni, e ora?”.

Fonte: ansa

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