LEGGO Pallotta: “La Roma per me è un business, non un hobby”

James Pallotta Mauro Baldissoni Italo Zanzi

(F.Balzani) –  «Che annata frustrante, sono decisamente insoddisfatto». Pallotta ha scelto il Financial Times per sfogare la sua delusione per una Roma di nuovo fuori dall’Europa. Il presidente – intervistato circa un mese fa – ha sfiorato appena però le tematiche sportive: «Abbiamo sconfitto tutte le migliori squadre: la Juventus, abbiamo distrutto il Milan, la Fiorentina e battuto tre volte l’Inter. Ma è assurdo il modo in cui abbiamo giocato contro le squadre dalla metà della classifica in giù. Abbiamo molti nuovi giocatori. Ci vorrà ancora tempo».

Pallotta però è soddisfatto per il merchandising: «Stiamo facendo della Roma un brand. Se il Manchester United vale 3,9 miliardi di dollari e la Roma è valutata meno di 200 milioni, ci sono tante opportunità per colmare quel divario. Le squadre di calcio devono essere gestite come un business, non come un hobby». Una frecciatina che poi diventa una vera e proprio stoccata alla famiglia Sensi:«Prima del nostro arrivo non c’erano social media o sistemi di gestione dei fan. Zero. La precedente proprietà non ha fatto nulla, dimenticandosi di Facebook e Twitter».

Il presidente punta inoltre a creare un database che permetta l’accesso allo stadio senza biglietto cartaceo, ma con gli smartphone grazie ai quali si potrà ordinare anche uno snack. «Le persone ordineranno molto di più se non devono lasciare il loro posto. Vogliamo usare queste tecnologie nel nuovo stadio. La mia ipotesi è che ci sia un sacco di gente cui piacerebbe avere la Roma», ha concluso Mr. Jim aprendo la porta ad eventuali soci. Secondo Deloitte, tuttavia, la Roma è scesa quattro posti, in 19ª posizione tra i top club europei nel 2011/12, con ricavi totali in calo del 19%. Insomma, non bastano gli I like su Facebook.

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