IL ROMANISTA Burdisso ritorno all’origine

Nicolas Burdisso

(D.  Galli) – Il possibile imminente ingresso di un socio mediorientale non sfiora ovviamente la squadra. La Roma è concentrata esclusivamente sulla importantissima trasferta di Bergamo. Vincere domenica significherebbe dare continuità a un campionato finora troppo spesso discontinuo. Vorrebbe dire che lo stupendo successo sulla Juventus non è stato fine a stesso e che la Roma ha davvero cambiato marcia. L’assenza di Totti e De Rossi costringerà Andreazzoli a cambiare gli uomini, ma non l’assetto tattico. Andreazzoli dovrebbe puntare nuovamente sul 3-4-2-1. La novità potrebbe essere rappresentata da Florenzi. L’ipotesi più probabile è quella di vederlo trequartista assieme a Lamela alle spalle di Osvaldo.

Il dogma, si fa per dire, è la difesa a tre. Fuorigioco Castan per infortunio, e conRomagnoli unica acerba alternativa, è la miglior soluzione possibile. Burdisso farà il centrale con Marquinhos e Piris. Per Nicolas è una partita speciale. A Bergamo fece il suo esordio in Serie A il 22 settembre del 2004. La maglia era quella dell’Inter, l’allenatore era Mancini, finì 2-3, segnò Adriano a un paio di minuti dal termine. Burdisso partì titolare e giocò tutti e novanta i minuti. Il dilemma è altrove. È a centrocampo. Molto ruota attorno a Florenzi. Alessandro sembra destinato alla trequarti. È un giocatore di corsa, che garantisce quindi ad Andreazzoli copertura in fase di ripiegamento.

Pjanic? Certo, dietro a Osvaldo e con Lamela vicino potrebbe esaltarsi. Però Andreazzoli non vuole rischiare: contro la Juventus, Miralem si è trovato benissimo da centrale di centrocampo, è quindi probabile che Aurelio non lo sposti da lì. Se così fosse, accanto avrebbe Bradley.

E ai lati? A destra giocherà “Toro” Torosidis, a sinistra – con Florenzi trequartista e Pjanic centrale – Marquinho. Osvaldo ha tra i piedi un’altra chance – la prima l’ha sfruttata alla grande – per dimostrare di essersi gettato alle spalle l’incubo di Genova, quel rigore strappato a Totti che ancora oggi è difficile da digerire. Con la Juventus è stato uno dei migliori: una partita superba quanto ad abnegazione e altruismo. […]

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