LA CORRIDA Dilettanti allo sbaraglio: Così parlò Sabatini

La Corrida

Nuovo appuntamento con la rubrica firmata Gazzetta Giallorossa. Questa volta dedichiamo la nostra attenzione alle elucubrazioni più o meno indovinate da parte dei “nostri” dirigenti, spesso in difficoltà nel gestire le situazioni come la Roma sul campo. L’obiettivo è rivolto alle parole rilasciate dal Direttore Sportivo, Walter Sabatini, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo terzino romanista Torosidis.

“Non lo stiamo consumando, lo stiamo vivendo. Ci sono molte cose che andrebbero rivisitate. Il livello della partita è stato questo per via di una preambolo, fatto di altre cose. C’è stata semplicemente un’osservazione fatta dal mister e un’ulteriore osservazione fatta dal dg, che mi sembra rientri nel gioco delle parti. E’ normale che uno dica una cosa e un altro educatamente ne risponda un’altra. Non è successo nulla”.

Quando parlavamo di gestione  bicefala e sbagliata parlavamo di questo. Non si può dare fiducia e credere nella completa potenza affidata ad un tecnico se quando quest’ultimo riprende, attacca o rimprovera i calciatori, gli stessi piangono, si lamentano e cercano la spalla fragile come un mattone d’argilla di Franco Baldini. Assolutamente inadatto nel guidare, ma grandioso nel gestire crisi matrimoniali interne senza prendere decisioni chiare e concrete.

“Dell’allenatore, con la vostra partecipazione. Non voglio dire che è colpa della stampa, voi fate il vostro mestiere, l’idea non mi sfiora. Ma mi piacerebbe centrare gli argomenti sulle partite da giocare”. 

Ma noi, e con noi intendiamo la maggior parte degli addetti ai lavori non ammaliati da belle parole e sofismi da accademia della Crusca, avevamo già detto a luglio che senza esterni di ruolo che possano fare la differenza, e un centrale di centrocampo importante per poter dettare i tempi del sistema di gioco voluto e garantito da Zeman da oltre 20 anni non si andava lontano. Quindi occhio a quello che si dice quando si parte nell’ennesima ricerca di specchi per l’arrampicata. Perchè non sempre, ma molte volte domande tattiche e argomentate solo al calcio sono state fatte in sala stampa. Spesso però le risposte sono state quelle di non far entrare giornalisti all’interno di Trigoria o peggio ancora, passare con doppi passi e finte di corpo domande, quesiti, incertezze, dubbi e perplessità. Ora non vi preoccupate perchè “la Roma ha bisogno di un allenatore normale”. Anche questo l’avevamo già detto.

“Non lo vivo come un errore. Non  ho ritenuto l’errore più grande questo, perché Zeman ci ha dato anche cose importanti che saranno godute da questa società. L’idea di avere il miglior attacco è una cosa che lui ci lascia o ci lascerebbe. L’idea di far esordire un ragazzo di 18 anni è un vantaggio che non mi fa mai rammaricare di averlo portato. Le cose che Zeman doveva portarci, ce le ha portate”.

Eh no caro Sabatini questo non si può fare. Come per Baldini lo scorso anno con Luis Enrique, l’ammissione di responsabilità è valsa poco visto che a parte il tecnico asturiano, nessuno ha pagato direttamente. Ora il Ds non può venirci a dire che nemmeno questo è stato un errore: il secondo tecnico sbagliato in due anni, altra stagione interlocutoria buttata alle ortiche, campagna acquisti costruita (e nemmeno troppo bene) per un allenatore che non siederà più sulla panchina a Luglio, ulteriore rivoluzione in vista la prossima estate e progetto che va a farsi benedire.

“E’ una domanda corretta. Forse tra i problemi di quest’annata c’è l’incancrenirsi di alcuni rapporti che magari Zeman non sente come rapporti cancerogeni. E’ evidente che alcuni giocatori andranno recuperati alla causa. Non può essere un’imposizione all’allenatore, non chiederò mai al tecnico di fare una scelta diversa. Magari a volte spero che possa cogliere qualcosa che gli dico. Però ci deve essere una normalizzazione nei rapporti. La squadra deve essere più forte e più unita attorno ad un progetto tecnico”.

Questo è il punto fondamentale. Più che i risultati che sono imbarazzanti ormai da 18 mesi, il problema è legato ai rapporti mancanti tra Zeman e alcuni giocatori (su tutti Stekelenburg e De Rossi). Normalmente una società di alto livello interviene per mediare tra le parti e  risolvendo la questione senza bisogno di esonerare il tecnico. Oltretutto con queste parole, Sabatini certifica come il management giallorosso sia totalmente dalla parte dei calciatori, che d’oggi in poi si sentiranno autorizzati a contraddire ancor più le direttive del boemo, sempre più solo al comando.

“Vi scongiuro, fratelli, restate fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano o no. Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati, dei quali la terra è stanca: se ne vadano pure!”.

Friedrich Nietzsche – Proemio di Zarathustra

 

A cura di Rocky & Apollo  

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