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REPUBBLICA.IT Chievo-Roma 1-0, Pellissier beffa Zeman nella nebbia

Chievo-Roma

(P. Notargiacomo) Si interrompe dopo cinque successi la serie positiva giallorossa: al Bentegodi Totti e compagni sono imbrigliati dall’organizzazione difensiva della squadra di Corini che a tre minuti dalla fine centra la rete decisiva con il suo attaccante più esperto. Proteste romaniste per un fuorigioco

VERONA – La nebbia che cade sul Bentegodi durante il secondo tempo di Chievo-Roma appanna anche la vista e le idee della squadra di Zdenek Zeman. Giallorossi incatenati per larghi tratti dalle maglie difensive della squadra di Corini e costretti a inchinarsi a tre minuti dal 90′ su una fuga del neo-entrato Pellissier che aggira Goicoechea e deposita in rete. Tante proteste giallorosse per la posizione dell’attaccante clivense, ma le condizioni meteo non consentono di decifrare il possibile fuorigioco neanche dopo svariati replay. Sfuma anche il punto del pareggio per la Roma, che interrompe la striscia di 5 vittorie consecutive e per di più paga un tributo pesante al Bentegodi, con l’ammonizione scatta-squalifica di Castan e un probabile infortunio di Marquinhos, sostituito negli ultimi minuti (a cambi ultimati) da De Rossi al centro della difesa. La serie positiva che dura è quella del Chievo, che centra la terza vittoria consecutiva.

L’ORGANIZZAZIONE DI CORINI – Merito di una organizzazione difensiva che concede poco allo spettacolo, ma molto alla praticità, già nel primo tempo. E’ Thereau a incarnare perfettamente l’idea tattica di Corini, utile nei ripiegamenti e pronto alla fuga generosa come un elastico: al punto che gli si possono perdonare anche appoggi non sopraffini. La Roma soffre a far gioco (soprattuto con lo spento Tachtsidis) , nonostante il possesso di palla sia largamente a favore dei giallorossi. Ma manca l’ultima giocata, il suggerimento che possa consentire la finalizzazione. Nel primo tempo a portieri inoperosi, da ambo le parti, è degno di nota uno spunto di Osvaldo che caparbiamente entra in area e scalda le mani di Sorrentino.

GOICOECHEA PROTAGONISTA – Il collega romanista può mettersi in mostra dopo tre minuti dall’inizio della ripresa. La parata è di quelle che valgono, su un’incornata da tre metri di Rigoni: tuffo e rete che resta inviolata. E’ Pjanic che prova a scuotere la Roma chiamando  in causa Osvaldo e Bradley, ma in entrambi i casi vale la locuzione: “si poteva fare meglio”. Il rimpianto maggiore per il centravanti argentino è al 65′ quando si libera benissimo dell’ultimo marcatore, ma poi sbaglia l’ultimo controllo davanti a Sorrentino. Zeman si gioca gli assi in panchina: Destro, Lamela e De Rossi e richiama anche Totti che si fa notare soprattutto per un’ammonizione dopo ripetute proteste.

ANCHE LA SFORTUNA – Da quel punto però, siamo al 30′ della ripresa, entra in scena la nebbia, che non porta decisamente  male alla squadra di Zeman. In uno scontro con Goicoechea si fa male Marquinhos, che resta in campo a centrocampo, con De Rossi che scala dietro. Poco dopo problemi anche per Florenzi. Chi non ha problemi, soprattutto di visibilità, è Pellissier (subentrato a Paloschi): innescato da un lancio di Rigoni, realizza senza problemi la rete che esalta la sua voglia di rivincita. Assalto giallorosso, neanche troppo vigoroso, che non produce effetti. Corini può festeggiare la profezia azzeccata: il Chievo fa davvero male alla Roma. Zeman incassa un ko che rischia di essere depressivo per la rimonta giallorossa.

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