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GAZZETTA DELLO SPORT Ora a -4 da Nordahl: la lezione infinita del professor Calcio

Totti esulta con Destro

(A. Pugliese) – «Ho tirato, come annava annava».Meglio di così, francamente, non poteva andare. Due gol meravigliosi, un assist al bacio e una partita dipinta nel gelo dell’Olimpico come solo lui sa fare. Compreso quel missile da 31 metri che ha spaccato la partita in due e regalato a Totti quasi un minuto di applausi a scena aperta. «Era la fine del primo tempo e l’ultima possibilità per segnare così ho tirato e come annava annava», ha detto il capitano della Roma nell’intervallo. E’ andata bene.«Molto bene — puntualizza Totti — Quando non arrivano i risultati le critiche ci sono sempre, ma ultimamente stiamo seguendo il mister e di conseguenza arrivano anche i risultati. Remiamo tutti dalla stessa parte, per fare il massimo che possiamo». Il massimo di Totti è senza fine, da vero professore mondiale del calcio.

Quattro magico Con la doppietta di ieri Francesco sale a 221 gol nella classifica dei marcatori di sempre della Serie A, a sole 4 reti da Nordahl.Già, 4, un numero che ieri sembrava perfetto sulla ruota di Roma.Perché 4 sono anche i gol con cui la Roma ha liquidato la Fiorentina e 4 sono le vittorie consecutive della Roma, nella sua rincorsa alla Champions. E’ la striscia vincente più lunga di Zeman con la Roma ed eguaglia quella del ’97-98, dopo un 4-1 proprio alla Fiorentina. Anche allora segnò Totti (che ha portato a 13 le reti ai viola). Tra l’altro, Francesco, ieri si è tolto anche un altro sfizio, incasellando anche Viviano (a cui non aveva mai segnato) tra le sue vittime: il numero uno viola è il 103o portiere trafitto dal capitano giallorosso, ma c’è da scommetterci su non sarà neanche l’ultimo.
Duttile Totti sembra avere davvero l’argento vivo addosso, addirittura più luccicante di 13 anni fa, con la prima Roma zemaniana. Ieri, come altre volte, ha rincorso spesso gli avversari, aiutato in fase difensiva e gestito palloni che solo lui può mettere in cassaforte. E tra i tanti assist, c’è anche quello per Osvaldo, un pallone che aspettava solo di far esplodere di gioia l’Olimpico e respingere l’assalto della Fiorentina. Una poliedricità che Totti ha riscoperto quest’anno, abbassando il proprio raggio d’azione e giocando da regista arretrato.«Ogni partita racconta una storia e questa ci lascia sensazioni profonde — dice Totti — La Fiorentina era avversario di rango, l’abbiamo affrontata con rispetto, ma senza mai arretrare. Ora siamo un gruppo felice, una squadra che dà il meglio con le armi della convinzione e del sostegno reciproco. Ora avanti uniti, tutti insieme per toglierci grandi soddisfazioni». Poi, a fine partita, arrivano anche gli applausi. Prima quelli di Zeman («Anche se sbaglia qualche pallone facile, sono soddisfatto di lui come allenatore: per noi è sempre un riferimento importante, la squadra sa che quando è in difficoltà, gli dà la palla e lui risolve i problemi»), poi quelli di Montella, che di Francesco è stato compagno, allenatore e (e lo è ancora) grande amico: «Ha fatto una partita strepitosa, è un giocatore intramontabile. E’ in forma, sta giocando ad altissimi livelli e continua a dispensare anche assist». E gol. Esattamente 221, a sole 4 reti da Nordahl.
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