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IL MESSAGGERO Zeman: “E’ la mia solita Roma”

Zdenek Zeman

(U. Trani) – «A Siena cercheremo di fare il nostro gioco. Il calcio di Zeman, poi però mi spiegate qual è. C’è solo quando si perde? Quando si perde è il mio, quando si vince no. Ormai è vecchia questa».

Infastidito, non alza la voce. Ma Zdenek si prende il merito anche di questa Roma che è più pratica e meno spettacolare di quanto ci si aspettava. «Io voglio arrivare a fare risultati con il bel gioco. Voglio sempre vincere divertendo, non mi interessa rubare punti in giro per l’Italia: le vittorie devono essere il premio di quanto espresso in campo. Dovevamo portare a casa più punti in questa prima fase della stagione. Non è complicato, dobbiamo ancora giocare tante gare e c’è tutto il ritorno. Possiamo disturbare tanti e spero che li disturberemo». Più che una minaccia è una promessa.

Bradley a far schermo alla difesa che non subisce gol per la seconda gara di fila. Zeman, rimasto ieri sera a Pescara con gli amici abruzzesi, sbuffa: «Sono quarant’anni che gioco col mediano basso per proteggere i difensori, che gioca la palla su per gli altri. Magari qui non lo abbiamo fatto e abbiamo giocato un po’ troppo orizzontale dando tempo al Pescara di sistemarsi e non arrivando a concludere come dovevamo». Anche il finale di gara è stato diverso. Con un attaccante, Totti e basta: «Perché loro hanno finito con a quattro punte. E’ normale adattarsi agli altri, è il calcio. Se non lo faccio, vengo rimproverato. Loro hanno attaccato ma non hanno mai tirato».

Elenca gli errori, perché solo la vittoria gli va bene: «Non abbiamo accompagnato i tre attaccanti che hanno giocato isolati. Vorrei che la squadra imparasse a giocare insieme. Dopo il primo gol, venuto presto, non siamo riusciti a essere dinamici e aggressivi. Abbiamo giocato da fermo, non è il nostro calcio. Dall’inizio non eravamo attivi come al solito. Ci siamo accontentati di essere in vantaggio, sapendo che loro avevano solo una punta. Non è un atteggiamento giusto, dobbiamo giocare con altri ritmi. A me non piace che la squadra gestisca, perché permette all’avversario di prendere coraggio, nel secondo tempo un po’ meglio, penso che la vittoria sia meritata, anche perché abbiamo sbagliato altre occasioni da gol».

Evidenzia anche i pregi: «La difesa fa meno errori anche per il lavoro che svolgiamo in settimana. Due partite senza subire gol è una cosa buona. Non eravamo abituati. Abbiamo fatto meglio del Pescara, ma non è una novità. È successo, a parte con la Juve, pure quando abbiamo perso. Sono contento così, tre punti per la Roma e l’uno a zero che non è umiliante per il Pescara. Non in tutte le partite si riescono a fare cinque gol, ma mi aspettavo di più. Bisogna concretizzare le occasioni. Voglio attaccanti più cattivi, Totti è stato il migliore».

Promuove Destro, anche se lo vuole più altruista: «Ha fatto gol e giocate pericolose, se l’attaccante si crea 3 occasioni mi dà soddisfazione. Ma gioca troppo per se stesso e non con gli altri. Deve integrarsi di più nel gioco di squadra». Gli abruzzesi lo rivorrebbero a fine stagione. Zeman chiarisce: «A Pescara non sono così cattivi da volermi fare cacciare dalla Roma… Quando avrò finito nella capitale, se ne parlerà ma non sono più giovincello».

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